Motta soddisfatto di Yildiz, ma serve più coraggio nel puntare a rete
La vittoria sulla Lazio allo Stadium ha dato entusiasmo al gruppo. Lo ha sottolineato anche Perin nella conferenza pre Champions: vincere così alla fine, su un autogol, ha premiato la pressione bianconera che non riusciva a trovare sfogo positivo verso i pali difesi da Provedel. Stasera torna la Champions e la gara contro lo Stoccarda sarà una sfida tosta, indubbiamente, con una Juventus chiamata a salire di tono nella produttività offensiva, creando maggiori occasioni, spinta da una determinazione feroce. Le sfide in Europa, sino ad oggi, hanno sorriso a Locatelli e compagni, due ottime vittorie inclusa l’impresa di Lipsia, ci raccontano di una Vecchia Signora che sa scardinare le difese e colpire al cuore l’avversario, con uno score importante in termini di gol segnati, sei, e 3 reti subite, esattamente al contrario di ciò che accade in campionato. Nel torneo domestico i numeri si ribaltano, solo un dispiacere su rigore finito alle spalle di Di Gregorio, ma a livello di realizzazioni la Juventus fatica e non poco a centrare la porta: Thiago Motta ha solo l’ottavo attacco della Serie A, avendo marcato le stesse reti del Como. Insomma, un dato veramente insufficiente e preoccupante che va assolutamente ribaltato. Le differenze tra Europa e campionato appaiono evidenti e hanno bisogno di un medicamento, di una soluzione che possa condurre la fase offensiva di Madama verso la porta avversaria, con più veemenza e proficuità.
La Juve ha necessità di diventare maggiormente prolifica, perché le partite si vincono con i gol insaccati, non certo con la filosofia o le ipotesi. Se Vlahovic il suo lo sta facendo, 7 gol in 10 gare tra campionato e coppa, ci si attende qualcosa in più da Kenan Yildiz, che fino ad ora ha timbrato solamente un gol, seppur straordinario, al debutto in Champions con il Psv, più un paio di assist. Motta si è detto soddisfatto dell'apporto e le sue parole lo confermano, ma tutti i giocatori alle sue dipendenze hanno bisogno di salire gradini per accrescere lo stato di forma e di decisività:” Io sono contentissimo del lavoro che fa sia da esterno che più al centro del campo. È un ragazzo che mette tutta la sua qualità a beneficio della squadra. Può fare meglio come tutti, ma io sono soddisfatto di lui". L'attenuante Yildiz ce l'ha eccome, età verdissima con appena 19 anni sulla carta d'identità e un grande talento tra i piedi, il ragazzo ha sempre l’atteggiamento giusto e l’impegno non manca mai, ma da lui il popolo bianconero si attende progressi e un poderoso scatto in avanti, degno del numero che reca sulle spalle. Guai ad intentare confronti con gli storici numeri 10 della leggenda juventina, sarebbe fuori luogo oltrechè ingeneroso come parallelismo, ma dal ragazzo turco è lecito attendersi di più nella visuale di una ascesa, capace di sfruttare, sempre meglio, tutte le sue numerose qualità e doti. Estro, imprevedibilità, capacità di saltare l’uomo e concludere a rete, queste sono le matrici proprie del bagaglio di Yildiz che devono diventare armi al servizio della squadra e dei compagni, al fine di impensierire le difese schierate: rendere temibili e pericolosi i centrocampisti e gli attaccanti di Madama che si proiettano a rete, deve diventare una costante.
Va aggiunto che alcuni giocatori, vedasi Weah, debbono finalmente trovare il coraggio di tentare la giocata, l’aggiramento del diretto marcatore, per porre la Juve in quella superiorità numerica che spesso scaturisce occasioni da rete e guai seri per i portieri avversi. Insomma, il discorso non vale solo per Kenan, ci mancherebbe, alla Juventus tutta serve più incisività e cattiveria sottoporta, non disdegnando mai il tiro da fuori che può diventare una risorsa decisiva, quando le aree sono inzeppate di ostacoli e impedimenti. A Yildiz va concesso del tempo per crescere e imprimere la propria fantasia calcistica, ma da lui ci si aspetta sempre la giocata a cinque stelle, la sterzata decisiva, il dribbling che fa sbandare le difese e il tiro bomba che ha dimostrato di avere nelle proprie corde, con tanto di goniometro inserito. Yildiz e tutta la Juve devono fare sensibilmente di più la davanti, per competere in ogni torneo servono i gol, tanti gol che portano risultati e aumentano sideralmente l’autostima e la capacità di osare. Perché nel calcio moderno fin troppo organizzato, noioso e stantio, solo chi osa, solo chi ha coraggio e diventa visionario, riesce ad avere la meglio sull’avversario.
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