McKennie, Thuram, D.Luiz, Koopmeiners: le quattro facce della mediana
Prestazioni da analizzare attentamente e una situazione infortuni che continua ad impensierire. La ripresa dopo la pausa per le nazionali pone di fronte la Lazio allo Stadium, e sarà, inevitabilmente, una gara dura e difficile per molteplici motivi. La Juventus prima dello stop per la Nations League non ha affatto brillato contro il Cagliari, un 1-1 casalingo, deludente e corredato da una performance tutt’altro che esaltante, segno che la forma e lo splendore calcistico sono ancora indietro ad arrivare, anche se è giusto ribadire che in Europa i bianconeri sono stati trascinanti in entrambe le partite disputate e vinte. In campionato tutto ciò si è visto molto meno, prestazioni in chiaroscuro con i canonici saliscendi propri del nuovo progetto di Thiago Motta che ha necessità di perfezionarsi, crescere e consolidarsi. Al di là degli aspetti tecnici e tattici veri e propri, con gli automatismi di squadra da trovare, la Juve si troverà al cospetto della compagine di Baroni con parecchi assenti, e anche di una certa rilevanza, che costringeranno l’allenatore juventino a fare, una volta in più, il vero alchimista, armato con tanto di bilancino, alambicco e occhio lungo per mettere in campo la formazione migliore, al momento a disposizione. E proprio gli infortuni fermeranno almeno due centrocampisti per la sfida di sabato sera, Koopmeiners sarà out per la frattura alla seconda costa, McKennie, rientrato dalla sua nazionale con un affaticamento muscolare, verrà lasciato a riposo per l'impegno di campionato, per poi ritrovarlo convocabile per la prossima sfida di Champions. Due assenze importanti, inutile girarci attorno: lo yankee ogni stagione parte dalle retrovie, compresa la possibilità di lasciare Torino durante il mercato, e poi si ritrova tra coloro che giocano con più assiduità e costanza di rendimento, l’olandese è stato il vero grande investimento in estate, con Giuntoli che lo ha inseguito per mesi, aggiudicandosi un giocatore che nei pensieri di Motta, appare come leader e uomo faro della sua nuova Juve.
Teun, arrivato sul finale della finestra di mercato estiva, sta cercando di inserirsi al meglio nell’intelaiatura mottiana in costruzione, ha disputato alcune partite in crescita, ma che non hanno convinto tutti pienamente: insomma ci sarà bisogno di prove rinvigorite e rimpolpate da assist, gol e soprattutto molto più efficaci, sotto ogni punto di vista e analisi. I punti interrogativi veri e propri, invece, riguardano gli altri due nuovi arrivi a centrocampo della straordinaria estate mercatara del direttore Giuntoli, che li ha voluti fortemente, investendo per i loro cartellini oltre 70 milioni di euro. Khephren Thuram è giunto tra l’entusiasmo di tanti tifosi che lo vedevano come il messia della nuova mediana e che hanno scommesso ad occhi chiusi su di lui, invece la realtà di metà ottobre ci dice che le aspettative non sono state rispettate. La stagione è cominciata da due mesi e quindi nulla è certamente perduto, ma dal transalpino era lecito attendersi molto di più rispetto a quanto fatto sino ad oggi. Dopo l’esordio vittorioso contro il Como, il ragazzo ha accusato un problema muscolare, e da quel momento non ha più trovato la maglia da titolare ed è solamente subentrato a match in corso, una situazione strana per chi avrebbe dovuto diventare giocatore imprescindibile per la Juve. 180 minuti in Serie A e solamente 34 in Champions, insomma dal ragazzo ex Nizza è lecito attendersi una svolta vera e propria, sperando sia anche molto celere; le qualità ci sono ora spetta a lui fornire delle risposte di livello. Ultimo tassello ma non meno importante sullo scacchiere di Madama, il brasiliano Douglas Luiz, da qualcuno già definito come costosissimo oggetto misterioso (50 milioni) e disastroso nelle ultime partite, con ben due rigori causati. L'ex Aston Villa sta incontrando tante problematiche impreventivabili a luglio, un po’ per l’adattamento tutt’altro che semplice al nuovo campionato, un po’ per la difficoltà a recepire con immediatezza i dettami pretesi e voluti dal Mister bianconero. Luiz ha mostrato una gamma tecnica di primissimo livello, ma per essere titolari nella Juventus servono anche passo, velocità e ritmo, che il ragazzo di Rio de Janeiro al momento non ha ancora trovato: il giocatore non si discute per la vellutatezza dei piedi, ma serviranno moltissimo testa e voglia di sacrificarsi.
Per lui una sola maglia da titolare ad Empoli, poi solo apparizioni in gara alzandosi dalla panchina: solo 228 minuti totali disputati tra Campionato e Champions. Troppo poco per diventare un punto focale della nuova Juve, anche se viste le assenze a centrocampo, per il verde oro potrebbe schiudersi una chance per far parte dell’undici iniziale di sabato sera. A completare il reparto ci sono poi gli italianissimi Locatelli e Fagioli, due giocatori affidabili, che al contrario di alcuni loro omologhi, hanno iniziato molto bene la stagione e promettono di dar battaglia nella zona nevralgica del campo. La mediana da impiegare contro la Lazio sarà il pensiero centrale di Motta in questi giorni di allenamenti e riflessioni, quattro nomi per tre maglie, per rinvenire la soluzione ideale che possa trasformarsi in chiave vincente, portando a casa la posta piena. In attesa di ritrovare tutti gli infortunati, Motta non ha altri pensieri se non quello di battere l’avversario allo Stadium, e poi, con calma, tentare di recuperare pedine che gli consentano ampie scelte e rotazioni in tutti i reparti. Con il centrocampo come vero osservato speciale, in grado di elevare il rendimento e fare la differenza. Sin da sabato sera contro la Lazio.
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