Juve: c’è bisogno di maggior concretezza e continuità nel cammino
Una Juventus troppo altalenante nelle prestazioni e nei risultati quella vista sino a qui. La squadra di Thiago Motta è passata attraverso una performance da urlo in Champions con la vittoria iconica sul campo del Lipsia, ad un pareggio casalingo, deludente, contro il Cagliari allo Stadium. In quattro giorni due situazioni antipodiche per risultati e prestazioni fornite sul campo: leonina quella in Germania, poco cinica sotto rete e insoddisfacente quella di domenica. La Vecchia Signora, nell’arco di sole novantasei ore, ha mostrato due facce nitide e contrapposte che, almeno in questo momento della stagione, sono spicchio integrante di questa squadra: da un lato concretezza spietata sotto rete, corsa, muscoli e orgoglio in bella vista, dall’altro poca determinazione nel metterla dentro, troppa gestione e situazioni sprecate malamente. Sia chiaro, nessuno si attendeva agli inizi di ottobre una macchina perfettamente oliata e già in pienissima forma, perchè c’è sempre bisogno di tempo da parte di un nuovo allenatore per infondere nuove concezioni e mentalità, osservandone poi i risultati sul terreno di gioco. La costanza è una qualità tipica delle grandi squadre, anche nelle giornate meno brillanti chi possiede lucidi concetti di gioco ben assimilati, sa come uscire da situazioni aggrovigliate, inserendo il pilota automatico che si estrinseca in azioni e soluzioni memorizzate. Logico che la Juve, essendo ancora in costruzione, e per di più con alcune pedine vittime di infortuni pesanti, vedasi Bremer, fatichi ancora di più in certe occasioni, così come è accaduto contro il Cagliari.
Due punti buttati via al netto della partita coraggiosa giocata dagli isolani, che hanno messo in difficoltà Madama con ripartenze e brio, mentre i bianconeri hanno faticato molto ad essere cinici in zona gol, gettando letteralmente alle ortiche un paio di occasioni da rete con Koopmeiners nel primo tempo. Mentre nella ripresa la Goeba ha creato solo una clamorosa chance da gol, sperperata in maniera grossolana e appariscente da Vlahovic. Ecco, anche sul rendimento in partita dei singoli c’è sicuramente molto da lavorare per Thiago, fino ad ora è mancata quella continuità che aiuta i calciatori ad entrare in forma stabile, consentendo loro di mettere sul prato verde funzioni calcistiche di livello: prendiamo ad esempio Dusan. Il centravanti di Belgrado, a Lipsia, era stato magistrale in tutte le giocate, insaccando due reti difficili e di grandissimo spessore calcistico, contro il Cagliari il serbo si è mosso bene, ha realizzato il rigore ma poi, forse per troppa sicurezza, ha fallito miseramente il pallone del 2-0 che avrebbe archiviato, quasi sicuramente, la pratica Cagliari. Vlahovic rappresenta un po’ lo specchio della Juventus attuale, elettrica, prorompente e sopra le righe in alcune gare, tutt’altro che devastante in altre, con pochi spunti positivi e sorprendenti, minata da problematiche legate allo sviluppo del gioco e di conseguenza alla finalizzazione e al risultato. L’ottimismo quando parte un nuovo progetto non può e non deve mai mancare, ma se si analizza il dato in campionato delle sfide disputate tra le mura domestiche, qualche ombra altrochè se aleggia. In quattro match giocati allo Stadium è giunta solo una vittoria, quella rotonda e squillante contro il Como all’esordio, poi Thiago Motta e i suoi ragazzi hanno inanellato tre pareggi, con Roma, Napoli e Cagliari, insomma un bottino molto magro tendente a tonalità insufficienti.
Tre pareggi simili, soprattutto con giallorossi e partenopei: quando la Vecchia Signora incrocia squadre toste, ben organizzate che sanno occludere gli spazi, la manovra bianconera paga dazio, risultando lenta, con poco ritmo e una creazione scarsa nella zona calda della porta avversaria. Lo stesso Motta dopo il Cagliari, con un’espressione facciale che la diceva lunga, ha ammesso alcune disfunzionalità nell’interpretazione della partita:” Dobbiamo attaccare non gestire, nel secondo tempo abbiamo creato qualcosa ma la sensazione era che il Cagliari potesse sempre creare problemi. Abbiamo fatto tutto noi, invece bisogna fare molto meglio per competere, abbiamo lasciato spazio agli avversari. Dovevamo chiuderla prima". Tre frasi che illustrano perfettamente ciò che è stata la Juve e ciò che, invece, dovrebbe essere. Senza costanza e continuità di rendimento non si ottengono risultati e soprattutto nelle lunghe corse a tappe, vedasi lo scudetto, c’è bisogno e necessità di mostrare un passo ininterrotto misto a tanta concretezza, sottoporta e nella conduzione delle varie situazioni che si verificano nella singola partita. La Juventus contro il Cagliari è tornata a subire gol, sebbene su rigore, dopo aver tenuta inviolata la propria porta per sei match consecutivi di campionato, anche questo fattore sarà importante ai fini della continuità e della concretezza da trovare, per sciorinare un percorso da Juve. Va detto che il ruolino di marcia, sin qui, non è stato certamente negativo, ma alla ripresa della serie A Madama è attesa da gare importanti contro Lazio e Inter, quindi inevitabilmente servirà farsi trovare pronti, per operare un ampio salto in avanti, sotto ogni punto di osservazione.
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