Un Moise Kean in forma smagliante deve partire titolare
La Juve ha fatto ciò che doveva fare, ovvero battere il Verona e insediarsi, almeno per una notte, al primo posto della graduatoria. Ma quanta fatica per arrivare agli agognati, meritatissimi, tre punti, non per colpa del lavoro di squadra e dei singoli, ma per un arbitraggio indecoroso, imbarazzante e disastroso, e per un’interpretazione del Var, sul secondo gol di Kean, perlomeno appartenente ad un altro sport. Uno di quegli sport dove il contatto fisico non è contemplato e previsto. Un calcio che va sempre più all’inseguimento della perfezione e della pulizia della playstation, ma il calcio giocato, quello sul campo, è altra cosa. Una luce abbagliante sul prato verde si è stagliata intensamente sabato sera, illuminando la casacca bianconera, numero 18, indossata da Moise Kean. Il ragazzo di Vercelli attraversa un momento di forma smagliante ed è stato la palpitante spina nel fianco della difesa veronese, così come era già accaduto nella vittoria in trasferta contro il Milan. Saggia la scelta di Mister Allegri di riproporlo nella formazione iniziale, in questo modo il ragazzo ha ripagato la fiducia, disputando un match sontuoso in cui gli è mancato solamente il gol valido, e non certo per colpa sua. Sulla prima rete annullata è stato evidenziato un off side (sarebbe molto più chiaro ed inequivocabile se venisse mostrato il totale di un fuorigioco e non solo il parziale per non ingenerare interpretazioni e dubbi) sul secondo, ugualmente bellissimo per preparazione ed esecuzione, il Var ha voluto metterci lo zampino segnalando un discutibilissimo contatto su Faraoni, che poi si macchia di una sceneggiata altamente scorretta. Kean si è battuto su ogni pallone, ha concluso più volte a rete, non riuscendo ad ottenere la meritata gioia del primo gol stagionale, mettendo alla frusta il pacchetto arretrato veneto.
La sua uscita dal campo lo ha visto con il volto adirato per non aver trovato la rete, ma ha sancito un voto altissimo in pagella, a supporto di una prestazione davvero scintillante e tecnicamente prepotente. Il ragazzo piemontese sta benissimo, sia fisicamente che a livello psicologico come ha sottolineato Mister Allegri, e i risultati si vedono sul terreno di gioco. La sua brillantezza ed esuberanza fanno assai comodo ad una Juventus che ha la necessità di continuare ad inanellare prestazioni e risultati, per continuare a respirare aria d’alta classifica. In questo momento Kean non si tocca, ma chi sarà il compagno da schierare nell’attacco che affronterà la Fiorentina? Vlahovic, rientrato dopo alcune settimane di mal di schiena, non è apparso ne’ reattivo e neppure in palla, il suo rendimento sabato sera è apparso lontano dai momenti felici. Chiesa, da subentrato, ha offerto alcuni sprazzi tipici dei suoi non riuscendo a insaccare contro una difesa arcigna, ma Federico è parso in ripresa rispetto a qualche settimana addietro, e il problemino muscolare sembra essere alle spalle. Ultimo ma non meno importante Arek Milik, il quale ha propiziato il gol vittoria, e il boato fragoroso dello Stadium, con uno stacco imperioso che gli ha consentito di rimanere sospeso in aria colpendo di testa, come un novello Bettega o Casiraghi.
Poi ci ha pensato Cambiaso a far esplodere la polveriera con la sua miccia innescata, a zero metri, dalla linea di porta. Insomma, in settimana Allegri avrà il suo bel da fare per scegliere la coppia che cercherà di insidiare e superare la retroguardia viola domenica sera. A meno che il tecnico labronico si assesti su un cambiamento di modulo con tre punte, fuori Kostic dentro Chiesa e Vlahovic con Moise punto fisso, teoria difficile da ipotizzare al momento, la scelta in avanti per sfidare la squadra di Italiano parte dal punto certo di Kean, e ruoterà sull’opzione legata agli altri tre, anche in base a condizioni fisiche, tenuta e caratteristiche, visto che la Juve può sfoderare 4 attaccanti di grande efficacia sotto rete, dotati di qualità e peculiarità diverse da ognuno. Con una certezza incrollabile in questo momento, nonostante certi commenti saccenti dei social, Moise Kean merita di partire ancora titolare là davanti: starà agli altri tre farsi trovare pronti, per indossare una maglia nello starting iniziale.
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