SuperLega: finalmente c’è la data della sentenza della Corte UE
Ecco, finalmente ci siamo. Dopo una lunghissima e sfiancante attesa è arrivata la tempistica specifica in cui la Corte di Giustizia Europea sarà chiamata a pronunciarsi sulla disputa con Uefa e Fifa, inerente la SuperLega. Ora c’è una data definita e si tratta del prossimo 21 dicembre. Fra poco meno di due mesi, dopo un sospeso parso a tutti infinito, i tifosi conosceranno il tanto agognato futuro del calcio continentale. Tutto è nelle mani della Corte di Giustizia Europea che, con la sua decisione, potrà confermare lo status quo legato alla gestione del calcio sotto l’emblema della Uefa, oppure imprimere una svolta clamorosa che potrebbe aprire al tanto osteggiato e criticato progetto definito come SuperLega, lanciato nell’aprile del 2021. Da quel disegno originario parecchie cose sono mutate in casa SuperLega, apportando aggiustamenti necessari, opportuni ed indispensabili per rendere il nuovo corso appetibile a tutti, in primis, rendere l’eventuale nuovo torneo una manifestazione non chiusa come originariamente annunciato, ma completamente aperta e basata sulle meritocrazie. Quella nei pressi del prossimo Natale, sarà una sentenza che può sconvolgere totalmente il mondo del calcio, aprendo una nuovo evo rivoluzionario, checchè ne dica da anni Ceferin e tutto il Palazzo Uefa, fiancheggiati dal fido alleato Al Khelaifi, tutti pronti a gettare, pubblicamente, valanghe di fango e melma sul nuovo che avanza.
Un nuovo corso che rischia di scardinare il vecchio ordinamento. Il 21 dicembre, i giudici europei operanti in Lussemburgo, dovranno deliberare se il sistema attuale può essere conciliabile con gli articoli 101 e 102 dei trattati di Roma che regolano il monopolio ed eventuali deformazioni dello stesso, in poche parole sapremo se la Uefa potrà continuare a svolgere un ruolo nel quale si concentrano un insieme di poteri esercitati. Ad oggi la Uefa risulta essere organizzatore, legislatore, venditore dei diritti e guardiano della giustizia, fattori questi che potrebbero venir contestati e contraddetti dalla Corte Ue: ergo se la sentenza, ricordiamo inappellabile, dovesse pendere in favore della Uefa lo stato attuale del calcio rimarrebbe immutato, contrariamente se la Uefa dovesse avere la peggio, il terremoto derivante sarebbe pressochè immediato. In questo secondo caso, la sentenza scaturirebbe l'apertura per un'altra competizione internazionale, e la SuperLega potrebbe partire, con la società A22, presieduta dall’amministratore delegato Bernd Reichart, elemento promotore del nuovo torneo, che non ha mai smesso di lavorare al progetto, affinando, nei mesi scorsi, il decalogo dei principi che definiscono il perimetro in cui si muoverà la nuova, eventuale, competizione europea per club.
Va ribadito d’altro canto, che se la sentenza dovesse premiare le ragioni della Uefa, con tutta probabilità si assisterebbe al canto del cigno del progetto di calcio innovativo. Da qui l’importanza capitale dell’imminente pronunciamento della Corte Ue, insomma: sarà rivoluzione o restaurazione? Ad oggi è impossibile articolare in merito, sappiamo solamente che nei mesi passati due importanti pareri sono stati riferiti al cuore della vicenda: Athanasios Rantos, appartenente all’avvocatura generale, in una sorta di giudizio introduttivo, si è espresso in favore della Uefa, mentre Maciej Szpunar, primo avvocato generale della Corte, ha generato un parere fortemente negativo a riguardo del sistema Uefa e i correlati risvolti monopolistici della gestione di Ceferin. In breve, anche a livello di pareri preliminari, per quanto possano essere incisivi o meno sulla sentenza finale, la partita parte da un pareggio, da due pareri in netto contrasto antipodico.
Tutto verrà definito il 21 dicembre prossimo, in una giornata che davvero potrebbe marcare un’epoca, segnare un’era, con un nuovo modello sportivo europeo pronto a prendere il via, nonostante l’ostentata sicumera Uefa e del suo Presidente Ceferin. SuperLega si, SuperLega no, questa volta manca poco per il responso risolutivo, la risposta definitiva della Corte Ue potrà configurarsi come una magnifica, luccicante, strenna natalizia o trasformarsi in una debacle di chi, fortemente, anela ad un calcio nuovo con ruoli netti, chiari e separati per lanciare un prodotto già proiettato nel futuro. Non solo a parole, ma con fatti concreti. Per ora non resta che circolettare in rosso la fatidica data del 21 dicembre prossimo, l’attesa fremente ci dice che il countdown finale è davvero iniziato.
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