L’assenza di Danilo impone prove di leadership
L’infortunio del capitano bianconero è una tegola pesante in casa bianconera. Alla luce della sua assenza, almeno tre settimane lontano dal terreno di gioco, si impongono scelte obbligate nella retroguardia di Madama: dentro Rugani, con Gatti e Bremer, con l’unica alternativa Huijsen in panchina, oppure un ritorno alla difesa a 4 come mostrato in parte a Bergamo e come osservato nel derby della Mole dal 28’ del primo tempo. Mister Allegri dovrà scegliere in base alla salute della squadra, sempre insidioso il ritorno dalla pausa per le nazionali, e tenendo bene in conto la forza dell’avversaria capolista che, in casa a San Siro, non ha mai perso o pareggiato, siglando 7 reti e subendone solo una, contro il Torino, tra l’altro in una larghissima vittoria. La Juventus necessita di trasferire in campo prove di leadership, cercando di rinvenire sostituti all’altezza della sfida e soprattutto la crescita di alcuni uomini che devono prendere la squadra per mano, in un match molto complicato sotto ogni punto d’analisi. Perso Danilo, leader del pacchetto arretrato e uomo di peso nello spogliatoio, la compagine bianconera ha necessità di ritrovare alcune pedine che possano far contare esperienza e classe in ogni reparto.
Rabiot, per esempio, deve tornare quello visto nella scorsa stagione, assist, gol e una posizione dominante all’interno della linea mediana, fino ad oggi il suo rendimento non è stato brillante, complice anche una preparazione non ottimale per recuperare da un infortunio al polpaccio subito con la sua nazionale. Da lui ci si attende di più, molto di più. Su Chiesa, giocatore dominante e decisivo in questa prima fase della stagione, grava quel problema muscolare che non gli ha consentito di presenziare nel derby e di tornare anticipatamente dal ritiro degli Azzurri, la speranza è di averlo, almeno part time per la sfida di Milano di domenica sera, idem dicesi per Vlahovic, fuori da alcune settimane, e non salpato nemmeno per la chiamata della sua nazionale, per un fastidioso mal di schiena; sarebbe importante ritrovarlo, sano e tirato a lucido per il ritorno in campionato. Domenica servirà anche un Locatelli in palla, e la leadership di Bremer, là dietro, è auspicabile dopo una grande performance nella stracittadina di Torino, gara in cui ha annullato completamente un brutto cliente come Zapata, senza dimenticare la crescita di Gatti, in gol nel derby, e sempre più voglioso di dimostrarsi pedina importante in questa Juve.
Contro Pioli e la sua squadra la Juventus è chiamata a disputare una prova maiuscola e di maturità, sia nell’atteggiamento che nella capacità di reagire alle assenze forzate: la Juve non vince nelle sfide contro i rossoneri dal 6 gennaio 2021, quando in epoca Covid, con stadi deserti, sbancò San Siro con un netto 3-1, grazie ad una doppietta di Chiesa e sigillo finale di McKennie. La partita di domenica sera servirà a misurare le ambizioni dei bianconeri, calibrando la capacità di supplire alle assenze pesanti nello starting iniziale, individuando uomini in grado di guidare i compagni con autorevolezza e responsabilità. Se la Juve vuole lottare per le alte posizioni della classifica, l’esame contro il Milan va superato al meglio, cercando di supplire all’emergenza dei titolari assenti nella formazione che scenderà in campo.
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