I numeri di un grande girone d’andata e le migliorie da apportare
Otto punti in più rispetto al giro di boa della passata stagione, un gran bel bottino. La Juventus vira a 46 punti, mettendo in cascina tanto fieno quanto nessuno avrebbe pensato o sperato in estate. Ciò non significa che non si debba ancora migliorare in quel della Continassa, ma i risultati conseguiti sino a qui dimostrano l’estrema bontà del lavoro svolto da tutta la Juve, in primis da parte di Massimiliano Allegri e il suo staff, in seno ad una squadra lievitata e cresciuta a vista d’occhio, per rendimento e punteggi. Poi si può discutere su alcune prestazioni, o sulla lacuna della qualità in alcuni frangenti o spiccioli di gare disputate, ma nessuno, e ripeto nessuno, s’immaginava il 20 agosto, giorno di partenza del campionato, che Madama potesse disputare una prima parte di stagione di questo tenore e somma calcistica. 14 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta, quella tragicomica del Mapei Stadium contro il Sassuolo, rappresentano un ruolino di marcia impressionante, secondo solo a quello dell’Inter che capeggia la classifica, considerando che la striscia di risultati positivi, in salsa bianconera, dura da 14 match: dopo il Sassuolo la Juventus ha inanellato 11 vittorie e 3 pari, più la vittoria in Coppa Italia, contro la Salernitana, con un risultato tennistico.
Insomma i dati sono rilevanti e denotano l’imperterrita crescita di una squadra che ha saputo migliorare nella tenuta mentale, nella fame di vittorie, nel crederci fino in fondo alle partite e nella continuità di risultati, non è un caso che ben 4 gare la Juve le abbia vinte in extremis, quasi sul suono del gong finale, contro Verona, Monza Frosinone e Salernitana. Crederci fino in fondo senza mai darsi per vinti, in fondo il “Fino alla Fine” non è solo uno slogan semantico puro e fine a se stesso, ma anche una mentalità-modalità indefessa e volenterosa da tradurre sul campo sino al triplice fischio finale di ogni gara. Ma come ben si sa, sin dai tempi in cui Edoardo Agnelli acquisì la società bianconera esisteva un suo motto che incarnava e ancor oggi simbolizza, perfettamente, il Dna e lo spirito Juve: ogni cosa fatta bene può sempre esser fatta meglio. Ecco perché questa Juventus, targata Max Allegri, oltre ad essere un gruppo compatto e granitico appare in grado ancora di salire alcuni step migliorativi che possano regalare ulteriori e corpose soddisfazioni ai propri tifosi che, dopo tempi di digiuno da successi e trofei alzati, anelano a tornare sul gradino più alto del podio.
La fase difensiva, solo 12 reti al passivo, si è dimostrata un baluardo su cui sono stati imperniati tanti risultati, ma nell’ultimo periodo è diventata più vulnerabile come lo stesso Mister ha sottolineato dopo Salerno: chi meglio di lui può trovare soluzioni per renderla nuovamente imperforabile e tetragona, magari dando qualche turno di riposo ad un Kostic che è parso troppo molle e svagato in fase di ripiegamento. Le due reti molto simili, beccate nelle ultime due trasferte, lo stanno a dimostrare. Registrare e affinare i meccanismi difensivi diventa pietra angolare, cosiccome riuscire a rendere più acuminato e incisivo il reparto d’attacco in zona gol, a maggior ragione ora che Vlahovic è tornato decisivo come ai bei tempi. Solo 29 gol messi nel sacco, troppo poco considerando la portata e il lignaggio dei nomi che completano il reparto, costituito da pedine che possono, e devono, aumentare il numero di realizzazioni potenzialmente nelle loro corde. In ultimo, la velocità del giro palla è un tema su cui si discute da tempo, visto che questa Juventus spesso manca di sveltezza in impostazione e rapidità sulle fasce, atte a creare pericoli alla porta avversaria, rifornendo gli attaccanti.
La rapidità d’esecuzione nel calcio moderno è fondamentale, porta vantaggi a chi palleggia dando pochi punti di riferimento a chi difende e serve a trovare la giusta imbucata quando le retroguardie avversarie si chiudono a riccio. La Juve su questi tre fattori deve sicuramente perfezionarsi e fare meglio, le possibilità ci sono. I numeri notevoli di questo sontuoso girone d’andata stanno a dimostrare che la Vecchia Signora possiede ancora margini di miglioria e può ancora spingere sul piede del gas, cercando di accelerare. Sia in termini di manovra che di ritmi gara, mettendo tanta pressione, e un bel po’ di paura a chi, per ora, guida la testa della graduatoria del campionato.
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