Contro il PSV serve solo vincere (mostrando ampi progressi nel gioco)

Contro il PSV serve solo vincere (mostrando ampi progressi nel gioco)TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti
Battere gli olandesi è l'obiettivo principale da conseguire, ma in Europa non possono mancare, idee, coraggio e il filo conduttore legato al gioco

Un febbraio importante, un mese da dentro o fuori. La Champions è e rimane un obiettivo importante, anche a livello economico, e questi playoff da contendersi agli olandesi del PSV diventano nodali per il bilancio che si farà a fine maggio, analizzando l’intera annata E nei periodi cruciali della stagione conta solo portare a casa risultati ottimali, quelle vittorie che servono per aumentare la classifica, passare turni delle competizioni e magari migliorare nella stesura del gioco. L’intessitura delle trame appare proprio il tallone d’Achille di questa Juventus targata Thiago Motta, nonostante siano trascorsi sette mesi dall’insediamento del nuovo Mister, Madama non sembra affatto migliorata, checchè Thiago ne dica nelle conferenze stampa. La prestazione orribile, ma vincente, di Como ne è la palese e vivida testimonianza: una Juve spesso metta sotto dalla compagine lariana e con poche risorse da opporre, e soprattutto l’incapacità chiara di non riuscire a scaricare sul campo la netta superiorità tecnica dei singoli interpreti e del collettivo. Un tiro in porta e due gol, con i tre punti portati a casa, una media incredibile, ma giocando in quel modo sparagnino e opaco, senza qualità, si rischia di non andare lontano: di Como va salvato solo il risultato, il resto è da rivedere ampiamente se non da cancellare. Kolo Muani e Di Gregorio a parte.

In realtà, a livello di risultati, febbraio è cominciato bene per la Juventus, dopo un finale di gennaio da incubo con le sconfitte di Napoli, quella interna contro il Benfica e il pessimo pari in terra belga al cospetto del Club Brugge. Sono arrivate due vittorie in campionato contro Empoli e appunto il Como, anche se entrambe le prestazioni non hanno partorito sensazioni positive, anzi. Ma in questo periodo della stagione, anche obtorto collo come al Sinigaglia in riva al lago, conta solo vincere immettendo punti in classifica; poi è chiaro che la Juve vista nelle ultime due gare di campionato non ha convinto nessuno, ma facendo rifermento ad una massima alla “catalano” è meglio portare a casa la piena posta turandosi il naso, piuttosto che niente. Insomma, la Juve cerca il terzo successo di fila, cosa mai accaduta in stagione, tentando di sconfiggere una discontinuità stabile che sta caratterizzando la stagione sino ad ora; i bianconeri dovranno cercare il colpo questa sera in Champions al cospetto di un PSV già battuto nel turno inaugurale della competizione europea, ma da quei tempi molte cose sono mutate. E non sempre in meglio. Non sarà lo stesso copione da recitare, non sarà la stessa gara, tutti gli interpreti principali lo ripetono. Gli olandesi non hanno molto da perdere allo Stadium, la pressione, tanta, sarà tutta sulle spalle di Locatelli e compagni, ecco perché toccherà proprio alla Juve cercare di attaccare e fare la partita, possibilmente mettendoci intensità, equilibrio e un minimo di giocate di qualità. La sfida è tosta e lo è ancor di più, per due motivi: ancora nessuno ha capito quali siano gli standard reali di Madama in questa stagione e soprattutto perché sta diventando impossibile intuire che Juve vedremo all’interno di un match, sia a livello di approccio mentale sia di conduzione gara e relativo sviluppo di gioco. L’occasione di questa sera non va fallita, tutti i tifosi chiedono di scorgere una Juventus capace di tornare a brillare, lo spareggio in Champions appare l’occasione giusta per aumentare i giri del motore e mettere in campo una prestazione da Juve.

Thiago Motta è stato sibillino in conferenza:” Siamo determinati, è una grande sfida da giocare, il nostro obiettivo è qualificarci”. Ma per passare i playoff non può bastare la bruttissima Juventus vista a Como, o quella disordinata e pasticciona del primo tempo contro l’Empoli o quella grigia e inerme osservata in Belgio, proprio in Champions. Per battere gli olandesi e portare a casa un risultato vincente servirà una performance di livello e di grande identità, accoppiata a giocate scintillanti e tanta corsa, perché in Europa tutti giocano allo spasimo, e nessuno regala nemmeno cinque minuti di una partita, a maggior ragione se così decisiva. Per la prima volta la Juve si troverà ad affrontare una doppia sfida da dentro o fuori, con andata e ritorno, e il grado di maturità nei 180 minuti dovrà risultare ottimale: equilibrio sul campo e nella testa dei singoli interpreti, capacità di imporre il proprio credo con idee chiare, reattività, riducendo errori e confusione, troppe volte mostrati. In definitiva, la Juventus per superare l’ostacolo dovrà sciorinare sul terreno di gioco una prestazione maiuscola, coraggiosa e battagliera, cercando anche di migliorare la qualità della proposta di gioco. Per superare due sfide secche in Europa servono anzitutto le vittorie, e ci mancherebbe, ma i successi in Champions si costruiscono, anche e soprattutto, mostrando gioco, idee chiare, e prendendosi anche dei rischi. Il popolo bianconero, dalla Juve, si attende questo spartito sin da stasera allo Stadium.