"I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: terzo appuntamento
Terzo appuntamento con i "Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera. Oggi tocca al Presidente Andrea Agnelli e a Federico Chiesa, che rappresentano le "uniche" due note positive in uno dei momenti più bui della storia bianconera. La squadra e Massimiliano Allegri, invece, rappresentano senza nessun dubbio le note negative.
I Più
Il Presidente c'è
Come anticipato poc'anzi, è Andrea Agnelli il "più" della settimana. Questo perché le dichiarazioni rilasciate a caldo ai microfoni di Sky Sport non sono passate inosservate, anzi: tutt'altro. Il numero 1 della Juve ha usato un termine fortissimo rivolgendosi alla squadra: "provo vergogna", termine che raramente viene utilizzato nel mondo del calcio e nello specifico dallo stesso Agnelli. Questo a testimoniare quanta delusione e rabbia ci sia per un momento così triste per l'intero mondo juventino. Al di là del merito delle sue affermazioni (ci sarà chi le avrà apprezzate e chi no), Andrea Agnelli ci ha messo la faccia, senza troppi giri di parole, attribuendo il peso del fallimento a tutto il gruppo di lavoro della Juventus: dall'allenatore al magazziniere, nessuno escluso. È un gesto forte e un segnale che tutta la tifoseria attendeva con ansia: il Presidente c'è, ha indicato la strada, ora tocca a tutti gli altri perseguirla.
La Juve ti aspetta, Fede
L'unica notizia di campo positiva di questa terribile settimana della Juventus è il ritorno, seppur parziale, di Federico Chiesa sul rettangolo verde. Dopo otto lunghissimi mesi, il talento bianconero intravede la luce in fondo al tunnel, e si spera di rivederlo quanto prima in campo (forse a fine ottobre) con la maglia della Juventus. Perché questa squadra ha bisogno delle sue giocate, dei suoi gol: questa squadra ha bisogno di Federico Chiesa.
I Meno
La Juve non c'è più
Se è vero che, come ha detto Andrea Agnelli, le colpe sono di tutti. È pur vero che a scendere in campo sono i calciatori. E le prestazioni fornite dalla squadra nelle ultime due uscite (per non menzionare le altre) contro Milan e Maccabi Haifa hanno davvero poco, se non nulla, a che vedere con la storia e il blasone della Juventus. 0 gol fatti e pochissime azioni create. Milan e Maccabi Haifa dovevano rappresentare la svolta della stagione, ma hanno acquisito un sapore diverso: hanno stabilito il punto di non ritorno di questa già incredibile stagione. E pensare che siamo solo ad ottobre...
Max, fallimento totale
Tornato in pompa magna e con i favori del pronostico, nel giro di 15 mesi non ha dato nulla alla Juventus. Un solo scontro diretto vinto a cavallo tra la prima e la seconda stagione. Mai un briciolo di gioco, tanta confusione, tante formazioni diverse, tanti gol subiti e una fragilità psicologica da far paura. Il Massimiliano Allegri rivisto due anni dopo il suo addio è decisamente un lontano parente di quello che nei 5 anni precedenti portò la Juve ai massimi splendori (in Italia, ma soprattutto in Europa). Scelto e voluto a tutti i costi da Andrea Agnelli, Massimiliano Allegri rappresenta la sua scommessa più grande e forse ultima: perché se è vero, come ha detto lo stesso presidente, che le verifiche in casa Juventus si fanno come sempre alla fine dell'anno. Beh, questa volta non può non esserlo anche per lui. E se continua così, il finale sembra già scritto.
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