"I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera: quinto appuntamento
Prosegue l'appuntamento con "I Più & i Meno", il meglio e il peggio della settimana bianconera. In questo quinto appuntamento, i protagonisti di oggi sono Arkadiusz Milik, Samuel Iling-Junior, Massimiliano Allegri e la Champions League. Ovviamente l'attaccante polacco e l'esterno inglese sono le due e uniche note positive in questa settimana così complicata per il mondo Juventus, mentre il tecnico livornese e la massima competizione europea rappresentano le note negative.
I Più
Almeno una gioia
Partire da Arkadiusz Milik è quasi d'obbligo: il centravanti polacco continua a segnare ogniqualvolta viene chiamato in causa, e fa sempre bellissimi gol. Come quello segnato martedì sera al Benfica. Preso per recitare il ruolo di comprimario, pian piano l'ex Napoli sta diventando sempre più centrale in questa anomala e deludente Juventus, quasi indispensabile. Ecco perché Allegri è chiamato a individuare una soluzione in cui includa anche Milik, perché in una stagione così altalenante e piena di delusioni, evidenziare quelle poche, se non rare cose buone, è un atto dovuto: se prosegue così, fare a meno di lui sarà complicatissimo.
Iling si ruba la scena
Sarà che il risultato era ormai compromesso, sarà che aveva voglia di spaccare (calcisticamente ovviamente) tutto, ma l'esterno inglese classe 2003, gioiellino della Juventus Next Gen, è entrato in campo con la determinazione e la concentrazione di un veterano. Tanto da far svegliare probabilmente quei tifosi juventini che si erano addormentati sul divano al quarto gol del Benfica, amareggiati e rattristiti. E, allo stesso tempo, a seminare il panico nella difesa portoghese, che col passare dei minuti ha temuto sempre di più la beffa. Dai suoi piedi sono arrivati gli assist dei due gol e un terzo assist per un quasi gol di Soulé: beh, che dire, debutto migliore non poteva esserci. E ora per lui si spalancano anche le porte del rinnovo con la Vecchia Signora. La domanda da farsi è se Allegri deciderà davvero di puntare su di lui o se il suo ingresso è stato semplicemente casuale.
I Meno
Max, che delusione!
C'è una prima volta per tutti, il calcio come nella vita ce lo insegna: dopo dieci qualificazioni di fila agli Ottavi di Finale della UEFA Champions League, Allegri saluta al primo turno. Non era mai successo al tecnico livornese, che tra Milan e Juventus aveva sempre superato il proprio girone. Questa volta non è però solo l'uscita dalla massima competizione europea di per sé (che resta pur sempre grave), ma il come. I suoi predecessori Ferrara e Conte, entrambi eliminati al primo turno, erano riusciti quantomeno a giocarsela fino alla fine, e l'eliminazione era arrivata quasi in maniera sorprendente (l'ex tecnico napoletano uscì all'ultima giornata perdendo in casa rovinosamente con il Bayern Monaco, Conte cadde sotto la neve di Istanbul 1-0 contro il Galatasaray). Questa volta è stata una fine annunciata, che dopo Juventus-Benfica ha iniziato a essere sempre di più una possibilità, e dopo Haifa è diventata certezza: contro il Benfica è diventata semplicemente realtà. Mai nella sua storia europea la Juventus aveva fatto così male: urgono riflessioni in casa bianconera. La pausa Mondiale sarà forse l'occasione giusta, anche perché quanti altri allenatori supererebbero questa tempesta rimanendo saldi al proprio posto?
Maledizione Champions League
Fino a qualche anno fa, il tifoso bianconero era terrorizzato dall'idea di poter disputare nuovamente una finale di Champions League senza però vincerla. Questo, perché è accaduto troppe volte che la Juventus crollasse proprio sul più bello. Ma dall'estate del 2020 la situazione è drasticamente cambiata: la Juventus non riesce più ad affermarsi tra le migliori otto d'Europa, e per il quarto anno di fila saluta anticipatamente la competizione. Quest'anno addirittura dalla porta iniziale. Non era mai successo che la Juve salutasse la Coppa dalle grandi orecchie addirittura con un turno di anticipo. Da Sarri a Pirlo, passando per Allegri e poi nuovamente per Allegri: in quattro anni la nave bianconera è affondata, e ora l'ancora di salvezza si chiama Europa League. Che resta pur sempre una signora competizione, ma vincerla non è impresa semplice, e bisogna ancora conquistarsela. Ecco perché quella di mercoledì prossimo contro il PSG sarà una sfida spareggio, con occhi e orecchie anche ad Haifa, per provare a dare un senso a questa stagione, anche se questa stagione - come cantava il grande Vasco qualche anno fa - un senso non ce l'ha.
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