Tudor, un dilemma da sciogliere in tempi brevi. Il vergognoso sciacallaggio su Fagioli. Cosa c'è dietro?

Sette punti in tre partite, con sprazzi di Juventus vera. Igor Tudor ha riportato la normalità alla Continassa, ha ridato sicurezza e identità ad un gruppo che si stava sciogliendo come neve al sole, e non ultimo ha momentaneamente sistemato la classifica. Il percorso non è ancora completato, ma la fiducia anche nei tifosi non manca per poter raggiungere l’obiettivo minimo stagionale, l’accesso alla prossima Champions. I meriti di Igor non si fermano qui, perché ha il pregio di saper dialogare con la squadra, di essere anche duro e brusco, ma sempre con grande lealtà guardando in faccia i suoi uomini, nonostante ( ovviamente qui usiamo l’ironia) li chiami per cognome.
E i risultati si vedono, dentro e fuori dal campo. Tre prove discrete, al netto degli ultimi minuti con il Lecce, dove si sono affacciati vecchi fantasmi di Mottiana memoria. Subito il gol, evitabilissimo, di Baschirotto, la Juve ha perso sicurezze, si è smarrita e ha rischiato la beffa, che siamo sicuri avrebbe scatenato polemiche e rimpianti. Tutto è bene quel che finisce bene, un allenatore non può fare miracoli in quindici giorni, ma già aver rivitalizzato Koopmainers, rimesso nel posto giusto Yildiz e trovato un buon equilibrio alla difesa non è poco, anzi. Si tratta adesso di completare l’opera, portare la nave a destinazione nel minor tempo possibile, e il calendario dà una mano, per cominciare con qualche settimana di anticipo a programmare il futuro. E’ vero, ci sarà il mondiale per club, vetrina importante dove si dovrà andare per cercare di fare la miglior figura possibile, ma alle porte bussa già anche la prossima stagione.
E qui toccherà alla società/ proprietà prendere una decisione che questa volta non può sbagliare. Se la dirigenza ha deciso di tenersi la possibilità di cambiare guida tecnica a prescindere dal raggiungimento del piazzamento Champions, vuol dire che la fiducia in Tudor non è illimitata, oppure che in caso di occasione importante, si virerà ugualmente salutando e ringraziando Igor per l’amore e l’affetto dimostrato nel momento del bisogno. Diciamo la verità, occasione per la Juve ma anche per Tudor, che dopo la breve esperienza alla Lazio era senza panchina. Ora, non sarebbe certamente facile salutare un tecnico che in pochi mesi potrebbe dimostrare di essere da Juventus, ma il punto resta quello: giusto legarsi per uno/ due anni ad un tecnico non di primissima fascia?
Ovvio che se le opzioni portassero ad altre scommesse, non ci sarebbe da pensarci un secondo, di Motta e Sarri ne abbiamo già avuti abbastanza, ma se le congetture potessero portare ad un tecnico di prima fascia, esperto, abituato a vincere e a gestire un gruppo vincente, personalmente ( non me ne voglia Igor che avrà sempre il mio ringraziamento e la mia stima ) cambierei per provare a puntellare una panchina da troppi anni diventata girevole. Tudor in corsa ha fatto benissimo al Verona ( dove ha allenato la squadra per 35 partite) alla Lazio e per adesso alla Juve mentre, a parte Marsiglia, ha avuto qualche difficoltà in più quando raramente, ha iniziato la stagione. Adesso dobbiamo pensare a finire bene il campionato, ma mettiamoci in testa che per quando non sia giusto, il binario tra presente e futuro allenatore sarà sempre parallelo.
Permettetemi poi di chiudere parlando del vergognoso sciacallaggio in atto da parte dei soliti noti su Fagioli. Il ragazzo, dopo aver visto per giorni e giorni pubblicate le sue chat sui media, si è sfogato pubblicamente. Ora la domanda è una sola. Cosa si vuole dimostrare ancora? Cosa si vuole ottenere mettendo nuovamente alla gogna un ragazzo che ha sbagliato, ha pagato e sta pagando ancora i suoi errori? Spostare il focus da altre vicende sulla pelle di un giovane giocatore che sta faticosamente provando a ritrovare se stesso? Provo imbarazzo per una categoria alla quale appartengo ma verso la quale spesso non mi riconosco più.

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