Andrea Agnelli e le freschissime dichiarazioni sulla Superlega
L'evento "Il Foglio a Milano", ha visto un lungo intervento del numero uno della Juventus, il Presidente Andrea Agnelli. Tanti i temi trattati, ma un focus particolare è stato puntato su un argomento che sta molto a cuore al Presidente, la SuperLega. Quale miglior occasione per parlare e affrontare un tema importante per la Vecchia Signora e in particolar modo per il Presidente, argomento che lo vede protagonista sin dal primo istante di nascita del nuovo progetto. La premessa è rilevante, la Uefa demonizza tanto la nuova idea calcistica, ma in questo momento una sorta di SuperLega inglese è già ampiamente in atto: “ Abbiamo assistito a una gara straordinaria tra Real Madrid e Manchester City, poi ha vinto il Liverpool con un grande gioco offensivo. Questo non è un tema solo italiano: la Premier League viaggia verso i 4,2 miliardi all'anno. La Uefa si aspetta 5,2 miliardi. Abbiamo due competizioni che genereranno 28 miliardi nei due cicli di riferimento. Questo lascia capire che spazio avranno le altre: pian piano la Premier attirerà tutto il talento. La SuperLega c'è già: ora rischiamo di averne due in finale di Champions, una in finale di Europa League che gioca con una scozzese. Questa è polarizzazione verticale. E poi c'è quella orizzontale: guardiamo i vincitori dei campionati. Il PSG, il Bayern Monaco, il Legia Varsavia. Abbiamo immobilizzato il calcio con questo sistema".
Insomma che la Uefa voglia o meno, l’unico modo per ribasare un sistema calcistico continentale, a detta del Presidente, è l’avvento di aria fresca dettata dalla SuperLega, fattore nuovo che potrebbe movimentare situazioni ormai cristallizzate da tempo e con ricavi fuori mercato per il resto d’Europa. Aggiungendo anche un dato inoppugnabile:” "Negli ultimi dieci anni, solo l'Ajax è pervenuta in semifinale, non arrivando da uno dei campionati non big five. Il Villarreal ha fatto un exploit ma conta chi si conferma anno su anno ai quarti di finale. Gli exploit ci sono, potremo avere chi arriverà fino in fondo anche il prossimo anno ma il circolo virtuoso si crea stagione dopo stagione". Poi il Presidente Agnelli è tornato a parlare anche della pianificazione vera e propria, con grande serenità, spiegando che:” "Il progetto SuperLega ha due momenti significativi: da un lato c'è la condivisione di dodici club che hanno siglato un accordo di 160 pagine. Chiedevamo di dialogare con Uefa e Fifa come primo punto. La definizione delle competizioni è un altro tema: quel che fa riflettere è la veemente reazione delle istituzioni internazionali, alcuni club si sono spaventati e hanno indietreggiato. Per avere una battaglia giuridica di questo calibro devi avere le spalle larghe e credere che il modello ora organizzante possa avere delle revisioni. La Uefa è regolatore, giudice, operatore commerciale, monopolista e gate keeper. Non è un'organizzazione moderna e il ricorso alla Corte Europea è per avere libera concorrenza in libero mercato. Non possono essere accentrate tutte le funzioni in un unico operatore: aspetteremo serenamente il giudizio della Corte di Giustizia Europea. Ora i dialoghi sono interrotti, evidentemente. Ceferin ha visto questo come un attacco personale ma non lo è, il tempo sarà galantuomo".
Un discorso articolato, composito, che mette ancora una volta in risalto le diverse mansioni della Uefa riunite in un polo centralizzato, rimanendo ferma ad un’idea di sostenibilità del calcio ormai superata. Il Presidente Andrea Agnelli non molla, e la sottolineatura strategica di un accordo di 160 pagine, ancora in essere, siglato con gli altri club, più che un monito pare mettere di fronte alle proprie responsabilità chi è fuggito alla prima difficoltà. Insomma, il progetto va avanti, in attesa del pronunciamento del tribunale di Madrid del prossimo 14 giugno, ma soprattutto in spasmodica attesa della sentenza che scaturirà dalla Corte di Giustizia Europea; quella potrebbe essere la vera occasione spartiacque per la nascita del nuovo progetto.
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