Alla Juve una 15.ma Coppa Italia tra emozioni e amarezze
Nemmeno la conquista della quindicesima Coppa Italia dopo una difficile finale contro la temuta Atalanta è riuscita a far gioire pienamente Società squadra e popolo bianconero a causa di ciò che è avvenuto a pochi istanti dal termine della contesa. La gara era iniziata nella maniera più favorevole ai bianconeri per merito di un Vlahovic già in gol dopo quattro minuti con un'azione travolgente per forza e tecnica. Da quel momento si prospettava per gli orobici, già privi di alcuni calciatori essenziali come Kolasinac e soprattutto Scamacca, una partita in salita anche per la capacità della squadra di Allegri di saper chiudere gli spazi ripartendo in contropiede. Ed è proprio ciò che è stato evidente nella constatazione delle scarse opportunità concesse agli avversari. Le occasioni più eclatanti infatti sono state prodotte dai bianconeri con tre azioni in ripartenza che hanno visto negare un gol di testa del Serbo per un fuorigioco a dir poco paradossale per un ginocchio al di là della linea tecnologica, un rigore molto netto negato sempre allo stesso Vlahovic ed infine una traversa piena colpita da Miretti.
Solo una parata di Perin è risultato il momento più pericoloso per l'Atalanta che nel frattempo aveva perso per infortunio anche De Roon. Questa è la gara prima dell'espulsione di Allegri fuori di sè contro tutto e tutti. Umanamente deve essere comprensibile ma nell'analisi specifica lascerà strascichi nel futuro immediato e nella Storia di questa Coppa. Il resto è stato fin troppo già esaminato giudicato e sentenziato perchè possa aggiungere anche il mio pensiero. Il tempo dirà
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