Un’imbattibilità che non conta nulla

Un’imbattibilità che non conta nulla
giovedì 2 gennaio 2025, 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
Quale sarà l'approccio della Juventus al nuovo anno con un calendario in salita? Trincerarsi dietro la casella zero delle sconfitte non servirà

Ogni tre pareggi porta a casa 3 punti, gli stessi di una vittoria e due sconfitte. È per questo che continuare a citare l’imbattibilità come uno dei punti di forza di questa Juventus non porta esattamente a nulla. Giusto sottolineare, invece, che la Vecchia Signora stia cercando di cambiare mentalità e si vede indubbiamente una proposta differente dal recente passato, anche se i risultati ad oggi sono peggiori.

Quali sono dunque i propositi di questo nuovo anno per Madama? Uscire in corsa per tutti gli obiettivi in questo mese di gennaio di fuoco, anche a costo di perdere qualche partita. Si parte con il match da dentro o fuori contro il Milan per la semifinale di Supercoppa, che potrebbe consentire l’approdo in finale, poi ci saranno a ruota il derby in trasferta, la gara di Bergamo contro l’Atalanta e ancora per il campionato il match dell’Allianz Stadium di nuovo contro gli uomini di Conceicao. A seguire trasferta di Champions contro il Bruges, trasferta a Napoli per la Serie A e di nuovo la Champions League con Juve-Benfica.

Un calendario che non promette sconti ai bianconeri e che non sarà poi più tenero nei mesi a seguire, visto che la Juve di Thiago Motta non ha approfittato delle tante gare casalinghe con le cosiddette big all’andata e al ritorno dovrà andare in trasferta per esempio, oltre che con il Napoli di Conte, anche con la Roma, la Lazio, la Fiorentina e il Bologna. Insomma, se lo scorso anno la Juventus ha conquistato il 3° posto con un grande girone di andata cui è seguito un ritorno deludente, quest’anno i piemontesi dovranno fare un ritorno sicuramente migliore dell’andata, altrimenti sarà sesto posto e -150 milioni di euro circa. Un risultato che avrebbe solo come conseguenza il ridimensionamento, tra sponsor, giocatori che vorranno andare via ed eventuali sostituti da trovare senza poter garantire i palcoscenici europei.

In quest’ottica, così come in estate il duo Motta-Giuntoli ha scelto espressamente di giocarsela senza acquistare un centravanti in più, si stanno correndo dei rischi anche oggi. Danilo è stato escluso a priori dalla Supercoppa Italiana e anche se il suo sostituto dovesse arrivare a breve, comunque non potrebbe giocare le gare con Bruges e Benfica. Ricordiamo, infatti, che la lista UEFA potrà essere aggiornata con un massimo di tre nuovi elementi, ma solo dopo che si concluderà la fase “campionato” a fine gennaio. Insomma, se oltre all’ormai ex capitano partissero i vari Arthur (comunque fuori progetto dall'estate), Fagioli e Mbangula, tanto per fare un esempio, la lista dei disponibili per la coppa si ridurrebbe ulteriormente per le prossime due gare.

Mi pare dunque normale quantomeno riflettere su questa strategia che già in estate non si è rivelata azzeccatissima. È vero, la Juventus ha preso Cristiano Giuntoli perché aveva bisogno di un uomo forte in grado di prendere decisioni forti, ma il momento è delicato e forse sarebbe stato meglio giocarsi tutte le competizioni di questo mese durissimo con più effettivi possibili a disposizione. Una riflessione che non è ovviamente per forza una critica. Le competenze di Giuntoli e di Motta non sono in discussione, poi come sempre nel calcio ci sono i momenti storici e le situazioni: al momento i risultati sono deficitari e l’obiettivo è quello di salvare il progetto affinché non naufraghi già dopo la prima stagione per non aver centrato il 4° posto.