IL PARAGONE CHE NON REGGE.

IL PARAGONE CHE NON REGGE.
venerdì 1 novembre 2024, 23:58Editoriale
di Claudio Zuliani

La Juventus allenata da Motta, perché la “Juve di Motta” non gli piace come definizione, è arrivata alla decima giornata di campionato chiusa al sesto posto e con 5 punti in meno rispetto a quella di Allegri. E parte il paragone tendenzioso che era pronto a deflagrare in tutta la sua sostanza sociale da combattimento.

Ma che senso ha questa discussione che da più parti vorranno continuamente proporvi da oggi in poi. Se anche vincesse le prossime 9 gare del girone di andata, a questo punto, Thiago chiuderebbe con 45 punti, uno in meno della Juventus di Allegri che lo scorso anno era in lotta per il titolo dopo il giro di boa. Eravamo tutti concordi nel dire che Max stava compiendo un miracolo, visto il mancato mercato estivo e la qualità degli avversari. Risultato ottenuto grazie ad una copertura a doppia mandata della fase difensiva che spesso faceva vincere le partite con il minimo scarto e una buona dose di insoddisfazione dei nostri tifosi sulla qualità del gioco espresso.

Oggi è cambiato tutto alla Juventus. Dirigenti, allenatore, giocatori. È cambiata la filosofia calcistica di approccio alle partite, la metodologia di allenamento, la rotazione dei titolari, l’atteggiamento nei momenti di difficoltà: prima chiuso a salvare il risultato, ora rischioso per cercare comunque di vincere la partita. Che senso ha dunque un parallelo tra Allegri e Motta.

Max ha vinto tanti titoli nei suoi primi 5 anni e chiuso con la sola coppa Italia l’ultima stagione. Motta è arrivato ieri e deve ancora costruire la sua esperienza in bianconero. Passando da vittorie, pareggi, sconfitte e soprattutto critica social. Ecco, solo per le piattaforme alla ricerca di molti facili consensi ha senso riproporre da ora in poi la diatriba che speravamo fosse sopita con il cambio di coach. E invece è uscita fuori più potente che mai.

Gli Allegri out pronti a difendere la loro idea contro il vecchio e i Motta out (già ci sono) carichi nel rivendicare la vittoria a tutti costi. Ma perché ci cascate ancora. Vi vogliono far fessi e portare su di una strada che non aiuta di certo la nostra squadra del cuore. È giunto il momento di compattarci, dicevamo in estate. Ecco, nel giorno del compleanno della vecchia signora (127 anni di titoli infiniti) siamo tornati al punto di partenza: la divisone interna. Non cascateci ragazzi e parliamo della nostra Juve, indipendentemente da chi la allena o meglio, parliamo di chi la allena senza fare paragoni insostenibili.