Centenario proprietà Agnelli: l'Avvocato, Henry Kissinger...e la Juve
Henry Kissinger, celeberrimo ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America, è stato un grande amico di Gianni Agnelli, con il quale si intratteneva spesso in lunghe chiacchierate che comprendevano gli argomenti più disparti: "Agnelli era un uomo del Rinascimento - lo ricordava proprio Kissinger in un'intervista a Repubblica di qualche tempo fa - Parlavamo di politica americana come di politica interna italiana, di economia, aveva decine di interessi e provava ad andare a fondo in tutti". Uno di questi era ovviamente la Juventus: "Abbiamo guardato tante partite insieme, molte in Inghilterra e moltissime in Italia - continua Kissinger - Ricordo uno Juventus-Napoli in cui ci furono un sacco di gol e la partita era in bilico ma lui aveva una convinzione, qualsiasi fosse il risultato in quel momento, voleva andar via dieci minuti prima della fine, e su questo non transigeva mai". Un ricordo dall'esterno di Kissinger e Agnelli lo racconta anche Antonio Cabrini: "Un giorno lo vidi arrivare al campo di allenamento seguito da un uomo non tanto alto e ben vestito.
Lo riconoscemmo poco dopo, era Henry Kissinger. Al campo l'Avvocato portava intellettuali, imprenditori, grandi protagonisti di quella che era la geopolitica dell'epoca: ha sempre avuto una visione molto lungimirante non tanto della squadra, quanto del calcio nella sua interezza. Agnelli non era soltanto il proprietario della squadra, era un uomo che di calcio capiva davvero e che sapeva tenere certi equilibri".
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