Centenario proprietà Agnelli: il patto tra l'Avvocato e Berlusconi porta Baggio alla Juventus

Centenario proprietà Agnelli: il patto tra l'Avvocato e Berlusconi porta Baggio alla JuventusTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 24 luglio 2023, 17:07Centenario proprietà Agnelli
di Matteo Barile
Doveva andare al Milan, ma la voglia di tornare a competere con i rossoneri e l'accordo Berlusconi-Agnelli rese Baggio il "Raffaello" bianconero.

Siamo agli albori degli anni '90, segnatamente nel 1990. La Juventus vive un momento sportivo un po' scarno, se si analizzano i risultati conseguiti. L'accoppiata di successi, arrivata al termine della stagione 1989-1990 mediante la conquista della Coppa Italia e della Coppa UEFA rinvigorisce un ambiente a secco di vittorie. Ma non basta. La Vecchia Signora vuole tornare a recitare la parte del leone sia in Italia, tornando a vincere uno scudetto, mancante ormai da quattro anni, che in Europa, rimettendo le mani sulla coppa dalle Grandi Orecchie dopo cinque anni. Nasce da quest'esigenza l'operazione, che conduce Roberto Baggio in bianconero. La versione juventina del Divin Codino diventa storia grazie a una parte importante del centenario della presidenza Agnelli: parliamo dell'indimenticato Avvocato, Giovanni Agnelli, il quale riesce a sbrogliare un intrigo di mercato grazie alla sua eleganza e al suo spiccato senso di diplomazia.

Sulla stella della Fiorentina c'è anche la presenza ingombrante del Milan di Silvio Berlusconi, che vuole infarcire la propria rosa con l'inserimento di un altro campione. Tuttavia, la voglia di contrastare lo strapotere del Milan porta l'Avvocato a costruire l'impalcatura di un patto con l'allora presidente e proprietario dei rossoneri. Uno dei testimoni di tale accordo tra gentiluomini è l'ex ad del Diavolo, Adriano Galliani. La società meneghina ha già un accordo con il procuratore del fuoriclasse vicentino, Antonio Caliendo, ma una chiacchierata a tre fa saltare tutta l'operazione, come si evince in uno stralcio de "Le Memorie di Adriano G.: “In quell’anno di grazia 1990 avevo acquistato Roberto Baggio. C’era l’accordo con il procuratore, Antonio Caliendo, e l’intesa con il giocatore. Tutto fatto, sorrisi e strette di mano. Ma a un certo punto arriva la telefonata di Gianni Agnelli. L’Avvocato spedisce un elicottero della Fiat ad Arcore. Saliamo Berlusconi ed io. Ci portano a Torino in corso Marconi. Io avevo paura che ci abbattessero in volo. Per fortuna arrivammo sani e salvi. Veniamo accolti nello studio dell’amministratore delegato Cesare Romiti dove poco dopo ci raggiunge Agnelli. Il senso del discorso dell’Avvocato, più o meno, è questo: “Insomma, Berlusconi, avete vinto lo scudetto, due Coppe dei Campioni, non potete esagerare…". Il discorso scivola sugli affari extra calcio, io capisco che Berlusconi ci sta ripensando e perdo il controllo. Alzo la voce. L’Avvocato, con grande flemma, mi richiama all’ordine: “Per cortesia, Galliani. Stia tranquillo, si calmi. Alla fine, in nome delle buone relazioni, il presidente decide di rinunciare a Baggio”.

Questo confronto è emblematico dell'amore raffinato nonché quasi platonico dell'Avvocato Agnelli per la Juventus. I cinque anni di permanenza di Baggio tra le file di Madama costituiscono l'essenza di un concetto tanto caro a Gianni Agnelli: il bel calcio. Quello che, talvolta, abbandona lineamenti puramente tattici e assume connotati artistici. L'ex numero dieci bianconero vince solo due titoli con la compagine juventina: uno scudetto nella stagione 1994-1995 e, soprattutto, una Coppa UEFA, vinta da protagonista e da capitano al termine dell'annata 1992-1993 contro il Borussia Dortmund. Quel successo non gli vale solo il raggiungimento del gotha dei più grandi calciatori, mediante la vittoria del Pallone d'Oro, ma anche il "marchio" dell'Avvocato, che lo paragona a Raffaello. Un artista del calcio, insomma, che, a suo modo, farà da apripista a un altro nobile mestierante del pallone: parliamo di un certo Alessandro Del Piero, che ne raccoglie il testimone con il soprannome di Pinturicchio.