Centenario proprietà Agnelli: il presidentissimo Boniperti.
Per festeggiare i 100 anni della proprietà Agnelli si potrebbero ricordare tante cose. La Torino in bianco e nero delle tante biciclette per strada. Il quinquennio d’oro. Le frasi celebri dell’avvocato. I contratti in bianco di Boniperti. L’ultima coppa dei campioni della triade. I nove scudi consecutivi di Andrea. Oppure ci si potrebbe concentrare sulla Juventus che verrà: quella di Giuntoli e dell’innovazione Elkanniana.
A me piace ricordare un personaggio che non si chiama Agnelli e tanto meno Elkann ma che ha riassunto al meglio la passione bianconera nei ruoli che ha rivestito da vincente prima da giocatore e poi da presidente. Si, sto parlando proprio di lui, Giampiero Boniperti, detto il presidentissimo. I soprannomi non sono casuali, te li devi meritare. Boniperti ha portato avanti con successo lo slogan “vincere è l’unica cosa che conta” e lo ha difeso fino alla fine. Non solo costruendo squadre meravigliose in campo ma anche combattendo fuori dal terreno di gioco perché non poteva sopportare che si mancasse di rispetto alla Juventus. Il più celebre dei battibecchi per il famoso gol di Turone quando Viola invocò la questione dei centimetri e come risposta ottenne in regalo dal numero uno bianconero un righello. Garbo, eleganza, ironia nella risposta. Sono qualità che non abbiamo più ritrovato in nessun altro e che portavano la Juve a vincere senza farsi prendere per il c…ollo.
Quello che oggi manca è proprio la replica agli attacchi e i tifosi della signora si sentono a volte spiazzati. Io non ho conosciuto John Elkann ma il resto della famiglia si e tutti mi hanno colpito per attaccamento alla maglia ma come Boniperti nessuno. Negli anni delle difficoltà in cui arrivavamo settimi mi colpì particolarmente ad una cena di Natale. Mi si avvicina con quel suo fare da geometra che ha imparato come muoversi in società e, dandomi del tu, mi dice: “caro Zuliani mi complimento con te, per come ci difendi in quel salotto televisivo milanese di invidiosi”. Sta tutto qua, in questa frase e nel modo di porla. Ti do del tu, sei uno di noi. Non stai in silenzio a subire gli attacchi ma controbatti e ci difendi. Difendi la causa, quella bianconera. Grazie “presidentissimo” un onore averla conosciuta ed avere condiviso con lei la nostra storia, vincente!
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