Di Natale al CorSport: "No alla Juventus, dissi a Pozzo che mi dovevano cacciare per mandarmi"
Antonio Di Natale, uno dei riferimenti del calcio italiano degli ultimi vent'anni e ex bandiera dell'Udinese, ha rivelato in una recente intervista al Corriere dello Sport i motivi che lo portarono a non accettare il trasferimento alla Juventus. L'ex punta, che ha scritto pagine indimenticabili della storia bianconera friulana, ha spiegato come il suo legame con la società e con il presidente Pozzo fosse troppo forte per accettare l'addio.
L'offerta della Juventus e il ritorno di Guidolin sulla panchina dell'Udinese
L'occasione di approdare a Torino si presentò quando sulla panchina della Juventus c'era Luigi Delneri. In quel periodo, Francesco Guidolin era appena tornato alla guida dell'Udinese, e Di Natale aveva già deciso di prolungare il suo contratto con la società friulana per altre quattro stagioni. "Non mi andava di partire", ha dichiarato l'ex punta, ribadendo la sua volontà di restare legato alla squadra che lo aveva reso grande.
La volontà di rimanere all'Udinese e il rapporto speciale con il presidente Pozzo
Di Natale ha raccontato il dialogo avuto con il presidente Pozzo, figura che ha descritto come "un papà". Con parole chiare e decise, l'ex punta espresse il suo desiderio di rimanere per sempre a Udine: "Se proprio volete che vada alla Juve, mi dovete cacciare." Una presa di posizione che sottolinea il valore che Di Natale ha sempre attribuito alla lealtà e al rispetto verso il club e la città.
Il rifiuto alla Juventus non ha limitato la carriera di Di Natale, che è diventato uno dei migliori marcatori della Serie A, vincendo per due volte la classifica cannonieri e conquistando i tifosi dell'Udinese.
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