Como-Juventus 1-2, le contropagelle di Marco Sanfelici: vincere è l'unica cosa che conta
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DI GREGORIO 7: si produce in 2 paratone, una già al 12° su tiraccio di Nico Paz e colpo di reni mostruoso a deviare in corner. La seconda a ripresa appena iniziata su Strefezza che tira a fil di palo da centro area, trovando il piedone a respingere. C’è tutta la Juve, in questi 2 interventi: il solito, colpevole, disgraziato ritardo dei “mottaioli” ad entrare in partita. Dopo aver beccato il pari a fine 1° tempo (come contro il Toro, o basta là), andare in svantaggio ad inizio secondo, sarebbe una iattura. Per fortuna il Di Gre c’è.
WEAH 6,5: di riffa o di raffa porta a termine una prestazione condita da tante proiezioni in avanti e tante chiusure indietro. E pensare che nella lista dei convocati è presente sotto l’elenco degli attaccanti, ma se poi fa il terzino e nemmeno dalla parte a lui più consona...domandina facile facile: siamo su “Scherzi a parte”, mister?
GATTI 6: sufficiente solo per la tramvata che si è andato a cercare sull’uscita di Butez e che causa il rigore della vittoria. Per il resto rema da far invidia agli Abbagnale, in coppia con Veiga. Un bel “due senza”...affiatamento.
VEIGA 5,5: “Renato, Renato, Renato…” cantava Mina, ma come fai, alto come sei a non prenderne una che una di testa, in area? E il Como saluta: Diao.
SAVONA 5: beh, prestazione imbarazzante, quasi da mandare al MinCulPop per la censura. Poi, pensandoci bene, non è tutta colpa del Nicolò. Chi ce lo ha messo lì a sinistra, con il piede invertito a marcare un folletto come Strefezza e regolarmente saltato come un paletto sulla pista del Sestriere? Chi lo ha lasciato lì, anche se ammonito, invece di invertire i terzini? Si vede che con l’ultimo lancio di dadi, il responso così ha consigliato e l’apprendista stregone si guarda bene da contravvenire i consigli dei dadi. (KELLY 5,5: un tempo di prova, cercando di capire l’italiano con inflessione sìcula di Abisso che gli parla e cercando...Strefezza. Se non altro ora in panchina qualche cambio pare esserci.
LOCATELLI 5,5: frenato dagli avversari? Nossignori, frenato da un compagno insolito che gli porta via i palloni per lanciare lui al suo posto. Verso il 20° però il simulacro di Koop sparisce dal campo e il capitano ritorna a smistare palloni, ma con fatica e poca lucidità. (DOUGLAS LUIZ 5: visto che il Loca non è lucido, meglio sostituirlo con un...invisibile. O no? E mi viene in mente una pubblicità circa l’amaro, poco amaro o tanto amaro, dei tempi di Carosello. Pare però, mi dicono che batta in area la punizione che fa scaturire il fallo del portiere su Gatti. Ecco, Douglias Luiz sa calciare da fermo, che bella soddisfazione!).
KOOPMEINERS 4,5: dato che in avanti non combina che guasti, il mister lo arretra al fianco di Locatelli, rinunciando a Thuram. Così l’olandese può finalmente combinare niente anche dietro. Anzi, va a pestare i piedi al capitano. Si improvvisa difensore all’ultimo secondo del tempo iniziale, ostinandosi a controllare un pallone anziché spararlo chissà dove. Strefezza ringrazia, crossa e Diao pareggia. Dopo un’ora esce insieme a Locatelli, perché il mister cambia tutto il centrocampo. (THURAM 6: nulla di eccezionale, per lo meno quando parte palla al piede alimenta l’idea che si sia un pizzico più pericolosi.).
NICO GONZALEZ 5,5: mi dicono che sia in campo e che copra la fascia destra alta. Ne prendo atto e mi pare di vederlo qui e là, ogni tanto, a distanza di tempo tra una volta e l’altra. “Di più, nin zò” (CONCEIÇÃO 6: da far entrare prima, molto prima. Sarà pura casualità, ma da quando entra in partita, il Como avanza libero mai e solo dopo aver subito il rigore la forza della disperazione proietta i lariani verso la porta di Di Gregorio. Da solo Cico impone alla difesa di stare abbottonata. Però il mister non è ancora arrivato a leggere il capitolo in cui si parla di Conceição. Un po’ di pazienza, che diamine.).
McKENNIE 6,5: assoluto padrone del centrocampo juventino, più per mancanza di concorrenza che per merito. Non rifugge la lotta, anzi si sente vivo solo se entra nelle scaramucce, uscendone spesso vincitore. Trattenuto in tutti modi dai dirimpettai di casa. E’ un calciatore di sostanza, l’americanino, con una discreta tecnica.
YILDIZ 5,5: lo “cùrano” in due, tre, quattro alla volta, limitandolo nei movimenti che più predilige. D’altra parte Fabregas sa bene che se il turchino va via, sono dolori lancinanti. Ci mette del suo incaponendosi e non capendo che dovrebbe giocare facile e di prima verso i compagni. (MBANGULA 6,5: entra in campo come se non ci fosse domani, lasciando sul posto i marcatori per un paio di volte. Si muove con maggiore disinvoltura dell’Yildiz di serata. Col senno di poi è forse il caso di farlo entrare molto prima. Ci si lamentava dei cambi tardivi e non ci si è spostati di una virgola.).
KOLO MUANI 7,5: in tre gare, 5 reti. Che altro dire? Inventa alla grande il vantaggio, infilando da posizione defilata sotto la traversa un tiro incredibile. Oso dire una “fregnaccia”: un tiro che è del repertorio di CR7. L’ho detta! Va con freddezza a battere il penalty con il pallone a temperatura della fusione del ferro. Pare che Dusan venga risparmiato per impiegarlo in Champions, ma certo privarsi di questo francesino è una gara dura. Oddio, per il mister nulla è precluso, ma non si sappia in giro.
THIAGO MOTTA 5,5: parto dal presupposto che, al netto dell’episodio del rigore, che non rientra in uno schema studiato a tavolino, con ogni probabilità la gara finirebbe pari; d’altronde se l’allenatore non è ossessionato dalla vittoria, a Como il pareggio può considerarsi un ottimo risultato. Per lui. Esclude Thuram; abbassa Koop alienandolo dalla tenzone; fa marcare il castigamatti Strefezza da un ragazzo che affronta i 100 metri come se fosse una gara di mezzofondo; ritarda le sostituzioni come il predecessore, peggio del predecessore. Ancora una volta la Juventus porta a casa una preziosissima vittoria a prescindere dal condottiero (o conducente?). Il Como fa un figurone e se recrimina, ha tutte le ragioni per farlo. Ora i 3 punti a partita sono di più del grasso che cola, si spera che la libera interpretazione da parte dei giocatori in bianconero continui, come una sorta di autogestione. Solo io vedo una squadra che gioca a fiammate, a folate, senza un preciso concetto di organizzazione di gioco? Procediamo a strappi, come le auto che andavano a “tre”. Fino al prossimo elettrauto.
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