Tutto è bene quel che finisce bene - le contropagelle di Marco Sanfelici

JUVENTUS  - VERONA  2  a  0

DI GREGORIO  6  Parte sotto pressione a causa di un paio di tiri velleitari, ma nello specchio della porta. Poi si desta col pallone nel sacco, ma Faraoni è in offside, ridandoci indietro il maltolto per una simulazione di tempo fa con rete annullata a Kean. Goal cancellato, ma che un assistente debba tenere la bandierina giù col giocatore in fuorigioco davanti ai suoi occhi, non si può vedere. Ripresa passata a sorseggiare una bibita sfogliando una rivista.

WEAH  6  Troppo bloccato e scatti nascosti in saccoccia. Probabile la disposizione tattica, ma quando vede che il campo è sgombro, dovrebbe partire, anche perché dalla sua parte oltre a lui, non ci sono altri compagni.  (ALBERTO COSTA  6  Bel cavallone a briglie sciolte. Non è il caso di scomodare bagni schiuma e cavali bianchi in mezzo alla foresta, ma il ragazzo è molto “bello” da vedere correre, speriamo)

GATTI  6,5  Un uomo per tutte le stagioni. Quando Kalulu gli subentra penso che sedersi una ventina di minuti in panchina sia un premio e non un castigo. Ha il difetto di essere macchinoso nella corsa e nell’impostazione dal basso può risultare una lentezza colpevole, ma il cuore sovrasta ogni difetto.  (KALULU  6  Bentornato, uno in più che conta molto)

KELLY  6,5  Di gran lunga la migliore prestazione da quando è arrivato. Non che poi ne abbia giocate tante, ma contro il Verona non perde una palla, si sa giostrare in mezzo al pressing scaligero e smista palloni con disinvoltura. Avanti così.

CAMBIASO  6,5  Una leggerezza in mezzo al campo verso la mezzora della prima frazione di gioco e che poteva costare caro, gli costa mezzo punto. Per il resto, ottima partita di movimento e di appoggio ai tentativi di superiorità numerica per ottenere il meritato vantaggio. Fino a confezionare il contro assist a Thuram nella rete sblocca score, sull’assist sontuoso di Locatelli. Andrea è recuperato in toto, ma occhio alle disattenzioni.

LOCATELLI  7  Solo un educatore di oratorio salesiano, che privilegia il far giocare tutti piuttosto che far giocare gli indispensabili, poteva privarsi di lui contro l’Empoli. La prestazione odierna testimonia che Locatelli deve giocare sempre: si fa la formazione con lui ed altri 10. Punto. Capitano di diritto e senza dubbio alcuno.

THURAM  7,5  Migliore in campo, non tanto per il goal segnato, meritatissimo per altro, ma per tutta la montagna di lavoro in mezzo, a cucire e ricucire, ripiegare e ripartire, infilarsi in tutti i buchi ed anfratti non presidiati dai veronesi, smistare e tentare di sfondare. Ad inizio stagione faticavo a mettere a fuoco la sua utilità, ora capisco che il suo moto pressoché perpetuo logora poco per volta gli avversari e li distrugge.

NICO GONZALEZ  6  Parte da destra, ma quando Motta inverte i laterali le giocate prendono vigore. I piedi sono argentini, meno male, anche lo stato d’animo, purtroppo. Martella il fianco sinistro della difesa scaligera ed è anche merito suo se avviene il cedimento proprio lì

McKENNIE  6  Anche un tantino meno. Generoso come al solito, ma poco lucido negli appoggi. Arremba sul portatore di palla, si impegna nel recupero della palla, ma l’efficacia nel rilanciare l’azione non è così lucida come in tante altre occasioni. Si vede anche annullare una rete di testa e ci rimane male. (KOOPMEINERS  6,5  Parte da 4 come suo solito, ma poco per volta si inserisce nel gioco, dopo essere partito calpestando la linea laterale. Valorizza al massimo un rinvio “lofio” di Montipò, raccolto da Alberto Costa, entra in area con il piglio di chi vuole segnare e segna. Sulla posizione, sorvolo, e mi rivolgo verso la panchina)

YILDIZ  6  Tra un po’ Motta trasformerà un diamante puro come il turchino in un medianaccio di contenimento. Il raggio di azione si è abbassato di 30 metri e quando Kenan torna sui suoi passi, si porta dietro tutta la fatica accumulata. Finisce stravolto sotto l’effetto dei crampi. (MBANGULA  S.V.  La sostituzione dell’82°, con precisione svizzera. Si vince, si pareggia , si perde? Non importa: all’82° entra Mbangula!)

KOLO MUANI  6 Versione Fred Astaire in mezzo all’area di rigore veneta. Smista, appoggia, danza tra i difendenti per imbattersi contro un pallone vagante e dare un senso all’esibizione. Ma non vaga nulla. E mentre la Juve fatica a sfondare il fortino in riva all’Adige, l’ariete resta in panchina, dato che non è ancora l’82°. (VLAHOVIC  S.V.  Allo scoccare dell’82° ecco che l’ariete entra finalmente. Inutile come il riscaldamento d’estate, dato che la Juventus nel frattempo è passata in vantaggio e gli ultimi 8 minuti + recupero sono appannaggio dei difensori e non delle punte. Andatelo a spiegare al “capo del personale” travestito da mister… Lui ormai ha il borderò delle sostituzioni e a che minuto. Indipendentemente dall’andamento del match)

THAGO MOTTA  6  Gli è andata bene, ma di quel tanto… la squadra inizia come con l’Empoli e i primi pericoli sono per Di Gregorio, poi il Verona si chiude e grazie ad un fuorigioco da V.A.R. Suslov si vede annullata una gran rete, della serie: attacca attacca e si va negli spogliatoi sotto di un goal. Contro una delle difese più battute del campionato ci si mette la bellezza di 72 minuti per trovare il pertugio buono. La prima punta di diritto entra a giochi fatti (prima no, eh!) ed anche colui che doveva trasformare tutto in oro si ribella ad essere relegato sulla linea laterale: non ci vede più dalla rabbia ed insacca perché chissà quando gli capiterà ancora, seguendo i dettami del piccolo chimico. E’ proprio il caso di chiudere con Nick Carter: “Tutto è bene quel che finisce bene”. Mi sostituisco a Patsy e dico: “..e speriamo che la casualità ci dia ancora una mano”. Anche perché, senza interessarci tanto della cosa, se domenica battiamo l’Atalanta e qualcun altro pareggia, siamo in piena lotta scudetto. “Quando il caso dice la combinazione…” (cit. Nino Frassica)

 Marco Edoardo SANFELICI