Maifredi: "Io avevo 14 giocatori, Thiago Motta ne ha 30, uno più bravo dell'altro"
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La striscia di risultati negativi e obiettivi falliti dalla Juventus nel corso di questa stagione ha portato spesso giornalisti e tifosi a paragonare l'attuale tecnico bianconero Thiago Motta all'ex allenatore Luigi Maifredi. Proprio quest'ultimo però, ha deciso di rispondere al paragone attraverso l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, dove ha dichiarato:
"Da mesi vengo associato addirittura a Motta, ma cosa c’entro io con Motta? Io avevo quattordici giocatori e due stranieri, anziché tre. Nelle prime venti partite eravamo primi o secondi, la situazione precipitò a febbraio, a Genova con la Samp, dove nel primo tempo avevamo giocato un calcio eccezionale. Il buon arbitro Amendolia concesse un rigore da radiazione immediata. Galia anticipò Mancini che cadde in area. Vialli, 1 a 0. Lì mi accorsi che la società contava poco politicamente. In precedenza, dopo la partita col Cagliari che avremmo potuto vincere 8-0 e finì 2 a 2, mi ero incazzato di brutto, avevano organizzato le vacanze di Natale senza dirmi niente. A tavola avevo anticipato a Montezemolo che me ne sarei andato a fine stagione. Personaggio straordinario, Montezemolo, ma era troppo impegnato a fare altro. Lo vedevo la domenica alla partita. Motta ha trenta giocatori, uno più bravo dell’altro, ma ha sbagliato a voler portare a Torino il calcio che aveva mostrato a Bologna, dove aveva Aebischer, Freuler e Ferguson, un centrocampo di altissimo livello intellettuale e molto ricettivo. Gli interscambi con quei tre venivano naturali. Locatelli è un ottimo giocatore, Koopmeiners io lo amo, ma è un pesce fuor d’acqua. Thiago avrebbe dovuto sposare una strada nuova, anche perché gli sono cambiati gli obiettivi e le aspettative. La Juve è una brutta bestia da domare: ha logiche e ritmi diversi da tutte le altre".
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