Focus tattico Cagliari - Juventus: un aspetto positivo e uno negativo
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Come un cerotto messo su una ferita fresca, arriva la vittoria di Cagliari a provare a tamponare la delusione di Eindhoven. Una prestazione non spumeggiante ma solida, che permette ai bianconeri di conquistare in solitaria il quarto posto. Motta sceglie un classico 1-4-3-3 con Locatelli davanti la difesa in cabina di regia e Koopmeiners accanto a Mckennie come mezze ali. Davanti torna Dusan Vlahovic dal 1 minuto. In fase di non possesso la Juventus cerca di pressare alto non concedendo gioco facile nemmeno all’estremo difensore rossoblu Caprile, costringendo i sardi spesso alla palla lunga su Piccoli che nel primo tempo ingaggia un vero duello corpo a corpo con Kelly. Il gol vittoria però arriva in un momento in cui i bianconeri lasciano qualche metro per costruire ai sardi: Vlahovic approfitta di un errore di Mina che su un retropassaggio di Adopo non legge la pressione del serbo e si fa bruciare sul tempo. Dusan poi e bravo e freddo nel dribblare l’estremo difensore sardo e insaccare. In fase di possesso la Juventus a differenza di quanto visto fino ad ora prova a sfruttare le qualità di passaggio lungo soprattutto di due uomini, Locatelli e Di Gregorio. Il numero 5 spesso si abbassa e trova sempre lo spazio libero visto che lo schermo di Piccoli spesso non funziona visto l’impegno del centravanti rossoblu nel duello con Kelly. Manuel quindi cerca di allargare il gioco su Yildiz e Conceição spesso che possono andare a puntare il diretto avversario aiutati anche dalle sovrapposizioni che provano a fare Weah e Cambiaso.
Ottima si rivela anche la soluzione del lancio lungo di Di Gregorio. Proprio dai suoi piede nasce l’occasione al minuto 22 di Yildiz, che con un bel taglio mette fuori gioco Zappa e riesce a calciare in diagonale. Il turco però calcia troppo rasoterra e permette a Caprile l’intervento di piede. Nella ripresa il Cagliari alza i giri del motore e prova a premere con la Juve che si abbassa difendendo bene e dando una buona prova di solidità. Neo in fase difensiva è Weah che soffre molto l’ingresso di Louvumbo sul suo lato perdendo anche la marcatura in zone pericolose. Fortuna per lui che Nicola decide di cambiargli fascia rendendolo quasi inoperoso grazie alle buone marcature di Cambiaso prima e Rouhi poi. L’aspetto negativo purtroppo è ancora una volta l’incapacità di chiudere la partita dei bianconeri. Le occasioni in ripartenza ci sono, e tolta la clamorosa svista arbitrale su Vlahovic spinto da Luperto in area al momento del tiro, la Juve non riesce a capitalizzare le occasioni in contropiede, correndo il rischio di una beffa come nella partita di andata. Aver però mantenuto la porta inviolata per la seconda volta consecutiva in campionato è un buon segnale, sperando che contro Empoli e Verona non ci sia bisogno di soffrire fino all’ultimo secondo per gioire dei 3 punti.
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