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Cucchi a RBN: "Con Tudor altra Juve. Conte è il top. Vlahovic via, ma..."

Cucchi a RBN: "Con Tudor altra Juve. Conte è il top. Vlahovic via, ma..." TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 17 aprile 2025, 08:00Podcast
di Quintiliano Giampietro
Il giornalista Riccardo Cucchi analizza il cambio di marcia nella Juve rispetto al passaggio da Motta a Tudor, l'ipotesi Conte e il futuro di Vlahovic

In ESCLUSIVA a Fuori di Juve, Riccardo Cucchi commenta l'impatto di Tudor sulla Juve, sottolineando il radicale cambio di atteggiamento dei calciatori rispetto  a quando sulla panchina c'era Motta. Il tecnico croato è chiamato a raggiungere l'obiettivo Champions League e a disputare un Mondiale per Club, poi si vedrà. Anche per l'ex giornalista Rai, il ritorno di Conte resta un'ipotesi per iniziare un nuovo ciclo vincente a. Intanto Vlahovic pare destinato all'addio, nel caso servirebbe comunque un attaccante di livello, Osimhen rimane un pallino di Giuntoli che lo portò a Napoli. Cucchi dice la sua anche sulle ultime vicende legate alle scommesse e sul mancato intervento della Giustizia sportiva in relazione alle infiltrazione della malavita nelle Curve di Inter e Milan. 

Questa la chiave di lettura di Cucchi su Tudor dopo le prime tre gare: "Intanto credo l'obiettivo Champions sia alla portata della Juve, ci mancherebbe altro. Ho sempre pensato che i bianconeri possano puntare ai primi quattro posti in campionato, anche quando c'era Motta, anche se vedo nel Bologna un avversario non male. Presto per elogiare troppo Tudor perché bisogna verificare alla lunga distanza, ma sono sorpreso di questo cambiamento così repentino rispetto alla gestione precedente. Sul piano fisico la squadra corre di più, le trame di gioco sono più brillanti, è aumentato il tasso di velocità nelle azioni. Mi domando se questo sia frutto esclusivamente dell'arrivo del nuovo tecnico o se invece la squadra non sopportava più Motta. La mia risposta è legata al secondo aspetto. Lo dico con un pizzico di amarezza. Questa è una pessima abitudine del calcio e non solo italiano: ad un certo punto la squadra gioca contro l'allenatore, succede a livello psicologico. Accadde anche nella Lazio, nell'ultimo periodo di Sarri. Certamente questo stride con quello che dovrebbe l'atteggiamento dei giocatori nei confronti dei loro tifosi perché andare contro il tecnico significare danneggiare la squadra e tradire l'amore degli stessi sostenitori".

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