Calvarese a RBN: "Questa la pena per Yildiz. Soggezione psicologica arbitri..."

Il caso Yildiz continua a tenere accesa la discussione. Oggi il Giudice Sportivo emetterà la sentenza rispetto all'espulsione del giocatore della Juve durante la sfida contro il Monza. Pareri discordanti tra i vari addetti ai lavori. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve le considerazioni di Gianpaolo Calvarese sulla pena che secondo lui verrà inflitta al giovane turco. L'ex arbitro italiano ha inoltre parlato della soggezione psicologica dei direttori di gara verso alcune squadre e dell'utilizzo del Var.
Questa la posizione di Calvarese sull'espulsione di Yildiz: "Innanzitutto a livello tecnico credo non ci sia discussione sul cartellino rosso. Anzi, a mio parere l'arbitro doveva vederla dal campo, senza che la decisione venisse suggerita dal Var. Intanto molto dipenderà dal referto del giovane arbitro Perenzoni. Lui descriverà quanto accaduto e i dettagli fanno la differenza ai fini della decisione del giudice Sportivo. Se per esempio avesse scritto di volontarietà e gomitata violenta è un conto, se invece parla di colpo all'avversario per tenerlo a distanza è un altro discorso. In questi casi, quando arbitravo, io facevo sempre molta attenzione a descrivere quanto accaduto, senza usare particolari aggettivi, sostanzialmente facevo cronaca. I dettagli di cui sopra, come detto, possono far cambiare le cose e su di essi si basano anche eventuali ricorsi delle società. Qualsiasi avvocato può smontare tesi in cui ci sono termini come "minaccioso", "violento" e così via. Io sono per le cose oggettive. Quindi non conoscendo il referto dell'arbitro, bisogna aspettare". Sulle certezze: "Qualcuna l'abbiamo. Sul maxischermo dello Stadium è apparso il messaggio del Var con scritto "condotta violenta" che è diversa da "fallo di gioco". In entrambi i casi c'è espulsione, ma riguardo al primo si utilizza quando di solito non c'è il pallone giocabile. In ogni caso, però, comanda sempre il referto. Ci può anche essere il pallone a cinque metri dall'azione, ma non per questo il giocatore necessariamente sia intervenuto in modo violento, magari ha fatto fallo nel tentativo di prendere la sfera. L'altra certezza è l'Art. 38 del Codice di Giustizia Sportiva, quello che parla proprio di condotta violenta, menzionando come squalifica minima tre giornate".
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