Un progetto dalle basi di cartapesta. Ammettere gli errori e ripartire l'unica ricetta per tornare ad essere competitivi.

Un progetto dalle basi di cartapesta. Ammettere gli errori e ripartire l'unica ricetta per tornare ad essere competitivi.TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:01Editoriale
di Alessandro Santarelli

C'è una premessa da fare, la delusione per questo campionato anzi per questa stagione  è davvero tanta. Tanta perché era iniziata con un ritrovato entusiasmo, con una ritrovata voglia di Juventus, con una ritrovata convinzione di aver imboccato finalmente la strada giusta per la ricostruzione. Diciamoci la verità se ci avessero detto a fine estate che oggi il traguardo sarebbe stato solo il quarto posto, beh davvero in pochi ci avrebbero creduto. A rendere il tutto ancora più amaro c'è lo svolgimento di questo campionato che quasi sicuramente vedrà la vittoria del Napoli di Antonio Conte. Un campionato che a quattro giornate dalla fine vede la capolista ad appena 74 punti, a testimonianza di una mediocrità complessiva che fa mangiare ancora di più le mani ai tifosi bianconeri.

La realtà ci dice che dobbiamo accogliere con soddisfazione la ritrovata vittoria con il Monza, la compattezza sottolineata da Igor Tudor a fine partita, compresa una certa solidità mentale che però fa capire lo stato in cui versava la Juventus nelle ultime giornate a guida Motta. Possiamo essere soddisfatti di un quarto posto? Dico la verità Assolutamente no, perché le attese e le premesse erano ben altre e questo nessuno se lo può nascondere. Chiaro che ogni stagione racconta una storia a sé, ma la serie di errori commessi prima durante e dopo non fanno altro che alimentare il rimpianto per un’annata che poteva raccontare una storia ben diversa.

Ciò non toglie che adesso l'obiettivo principale e unico sia quello di raggiungere l'accesso alla prossima Champions League in modo da avere le risorse finanziarie per sovvenzionare l'ennesima ricostruzione. Perché dobbiamo essere chiari in questa squadra oggi c'è ben poco da salvare, tra giocatori che non hanno reso, altri che non hanno ancora capito dove sono finiti e altri ancora che sono arrivati a fine corsa  prima del previsto. A questo primo anno chiedevamo di mettere in piedi solide fondamenta, ci ritroviamo invece con basi di cartapesta che sono state piano piano spazzate via, non da un tornado, ma da un vento appena più forte del nornale.

Tudor sta facendo quello che può, lavorando soprattutto sull'aspetto mentale non trascurando però quello tattico e in effetti alcuni miglioramenti si sono visti: niente di trascendentale sia chiaro ma una squadra più ordinata più logica e con le idee decisamente più chiare. La pesante sconfitta di Parma è stata parzialmente dimenticata con la vittoria contro il Monza, ma adesso arrivano due partite fondamentali e decisive per agguantare la qualificazione alla Champions, la doppia trasferta prima a Bologna e poi a Roma con la Lazio. Sia chiaro questa squadra ha tutte le possibilità di tagliare il traguardo, ma ci piacerebbe comunque che a fine anno la stessa dirigenza ammettesse il fallimento di questo primo anno “ del progetto”

Sì lo ammettiamo siamo delusi perché ci aspettavamo di più in primis dall'architetto del progetto il direttore Giuntoli, che adesso avrà l’onere e l’onore, ci perdoni ma   speriamo non da solo, di ripartire quasi da zero per far tornare la Juventus almeno competitiva. Da dove ripartire? Da quello che non è stato fatto quest'anno cioè creare basi solide, e in questo caso come si suol dire a buon intenditore poche parole.

Basta progetti fantasiosi, basta incantatori di serpenti, basta snaturare il dna juventino. E complimenti a Federico Gatti, che senza troppi giri di parole ha espresso tutta la sua delusione per un’annata andata decisamente controcorrente. Prenderne coscienza è già un passo in avanti. Speriamo lo facciano tutti!