Vlahovic stende il Cagliari e lancia la Juve al quarto posto 

Vlahovic stende il Cagliari e lancia la Juve al quarto posto 
Oggi alle 00:54Editoriale
di Antonio Paolino
A Cagliari arriva una vittoria importante con una prestazione intensa e di sacrificio che regala la quarta vittoria consecutiva in campionato

Alla vigilia della trasferta di Cagliari riaffioravano tutti i nuvoloni e le paure lasciate dall'eliminazione di Champions, mentre le partite del ventiseiesimo turno riaprivano quello spiraglio di ottimismo che non dovrebbe comunque mai mancare prima di scendere in campo. Davanti in classifica, in quella zona dove i bianconeri continuano a sapere di non poterci ancora stare, l'Inter si riprendeva la vetta addirittura prima dello scivolone del Napoli a Como, mentre l'Atalanta spazzava via le polemiche interne con la goleada di Empoli, candidandosi a prima scomoda inseguitrice del duo di testa. Ancora peggio dietro, dove Milan, Fiorentina e Bologna franavano sotto il peso delle loro fragili certezze. Arriviamo così alla classifica di mezzo, quella che vale l'ultimo posto valido per un piazzamento Champions, dove anche la Lazio riusciva a servire un assist per il sorpasso della Juve. In pratica tutto apparecchiato a dovere per riprendersi un più che simbolico quarto posto, balzare davanti ai biancocelesti e mettere le distanze con il gruppetto delle inseguitrici. Detto e fatto, con intensità, nel primo tempo, e sacrificio nella ripresa, quando il Cagliari ha tentato il tutto per tutto per pareggiare l'unica rete messa a segno dai bianconeri. Vincere, soprattutto queste partite, serve moltissimo. Così come porsi almeno due domande. Perché non si è riusciti a giocare con la stessa intensità in Olanda e come mai non si riescono a "chiudere" le partite, concedendo come spesso accade un tempo di gioco agli avversari. Il calo fisico incide certamente, ma la sostanza non dovrebbe cambiare: prima metti al sicuro il risultato e meno energia sprechi dopo. 

Occasioni – A dire il vero la partita sarebbe dovuta finire almeno con due gol di scarto, se non tre. Mancano due reti di Yldiz, bravo nel proporsi e mettere scompiglio in attacco, meno nell'affondare il colpo con la dovuta freddezza e precisione. Resta poi quel rigore non concesso sulla spinta che sbilancia Vlahovic, senza se e senza ma, a tu per tu con il portiere cagliaritano. L'arbitro sbaglia nel non sentirsela di assegnare il penalty, e con lui la sala Var a non spiegargli l'incidenza della spinta che lo porta a non colpire correttamente la palla. Domanda per coloro che la pensano diversamente: quella spinta l'avrebbero sanzionata in qualche altra zona del campo? “Difficilmente” avrebbero sorvolato. 

Classifica – La classifica è corta, davanti viaggiano più convinti. Inter e Napoli li abbiamo affrontati. L'Atalanta verrà a Torino fra due partite. Fiorentina, Bologna e le due romane per chiudere il cerchio degli scontri diretti. Il destino è sempre più nelle nostre mani. E con una partita a settimana potrebbe anche essere un piccolo vantaggio come lo si diceva prima degli altri. 

Se ci sei, approfondiamo oggi dalle ore 12 alle 14 in Cose di Calcio su Radiobianconera