Seduto sulla riva ad attendere improbabili smoking bianchi...Juve in Champions per chiudere il cerchio sulla propria identità
Sarebbe fin troppo facile ora sparare a zero su quanto sta accadendo a Milano, togliersi sassolini, anzi macigni, dalle scarpe verso chi si professava casto e onesto al confronto di quella Juventus costantemente attaccata per colpe reali, irreali e surreali. Sarebbe facile, dicevo, ma io faccio il giornalista e non il fomentatore d'odio autorizzato da quel tesserino che rispetto. Da giornalista mi auspico che si vada a fondo della vicenda infiltrazioni criminali non solo nelle curve di Milan e Inter ma di tutti gli stadi, da giornalista mi auspico che magistrati, procuratori e prefetti richiudano in un cassetto i propri vessilli di tifo e facciano pagare il conto a chi si è macchiato di crimini e chi, eventualmente, non li ha denunciati; mi auspico che si impari da quanto di scorretto fatto ai danni della Juve e venga garantito il segreto istruttorio; da giornalista mi aspetto che i miei colleghi non chiudano occhi e orecchie ma facciano i cronisti con rispetto verso indagati e utenti.
Sono seduto sulla riva del fiume in attesa che passino improbabili smoking bianchi....
Nel frattempo la Juventus è attesa dalla seconda apparizione nella nuova Champions League, senza l'assillo di dover cercare la vittoria a tutti i costi ma con il desiderio di dare continuità all'ottimo inizio casalingo contro il PSV. Contro il Lipsia servirà una squadra attenta ma non guardinga, aggressiva ma non imprudente, concentrata ma non bloccata insomma serve che gli uomini di Motta dimostrino che da ogni partita abbiano preso il bello e il brutto, traendone l'input necessario per ottenere una crescita costante, il superamento di un esame di maturità per volta.
La sicurezza con cui Motta non ha più dubbi sulla formazione da schierare mi lascia pensare che il piano tecnico e tattico sta seguendo il suo naturale corso, che le idee si stiano cristallizzando e che l'alternanza di formazioni diverse stia portando piano piano alla quadratura del cerchio. Provare tutti gli uomini e le soluzioni possibili senza sacrificare il risultato sta portando alla soluzione ideale. Il blocco difensivo è già ormai consolidato: Di Gregorio è il titolare di massima tra i pali, Cambiaso parte da esterno basso di sinistra per poi diventare jolly in mezzo al campo; Bremer e Gatti la coppia collaudata al centro della difesa e Kalulu in alternanza con Savona (decisamente più indietro Danilo) a dividersi la fascia destra. In mezzo al campo McKennie è l'uomo del momento, il centrocampista che più di tutti conosce tempi e modi di inserimento, Locatelli se la gioca con Thuram e Fagioli con Douglas Luiz che diventerà sempre più importante con il passare del tempo.
Gli uomini in più sono Koopmeiners, Nico e Conceicao, due in campo e uno (più il portoghese) da subentrante. Yildiz è il talento irrinunciabile e Vlahovic l'unica vera punta di riferimento con l'imperativo di non mancare più l'appuntamento con il gol.
Non si discostano di troppo da queste indicazioni le idee di Motta sulla sua Juventus, una squadra che ha imparato a difendersi attaccando, pressando il portatore avversario e trattenendo il più a lungo possibile il pallone. La miglior difesa è l'attacco ma occhio agli scenari europei dove ti concedono più spazi ma fanno anche più male se glielo permetti.
Oggi sarà un'importantissima prima prova di maturità. Bella la vista dalla riva del fiume...
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