Quando la Juventus fa… la Juventus

Quando la Juventus fa… la Juventus
giovedì 4 luglio 2024, 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
Dal mercato in entrata e in uscita ai rapporti con gli altri club, passando per le regole ai tesserati: si respira aria di vera Juve a Torino

Inutile girarci attorno: in questa estate 2024 la Juventus è tornata a fare la Juventus, in tutto e per tutto. Alla sua prima stagione in bianconero, Cristiano Giuntoli ha avuto un po’ le mani legate per via dei conti da mettere in ordine, ma dopo un anno interlocutorio, il lavoro del Football Director sta dando i suoi frutti. Complice anche l’input arrivato dalla proprietà: “proviamo a vincere subito!”.

Ovviamente, gli obiettivi minimi della Vecchia Signora non cambiano (primi quattro posti della classifica e superamento della prima parte di Champions League), ma sempre nell’ottica della sostenibilità, si cambierà più di quanto previsto in rosa, per diventare subito competitivi con l’Inter e le altre che si giocheranno il tricolore. Sia chiaro, se esce un euro, deve rientrare un euro, ragion per cui i nuovi colpi che si faranno dopo Di Gregorio, Douglas Luiz e Khéphren Thuram si dovranno sovvenzionare con altre uscite, ma se l’obiettivo è quello di creare una squadra con un’identità chiara, nessuno è al sicuro.

È così che sono finiti sul mercato anche elementi fino a ieri impensabili come Daniele Rugani, che ha rinnovato da poco, ovvero gente come Soulé che Motta vorrebbe quanto meno allenare in ritiro (così come avrebbe voluto allenare Barrenechea). Se la Juve torna a fare la Juve, tutti sono importanti, ma nessuno imprescindibile se il fine ultimo è il bene dei colori bianconeri e il ritorno alla vittoria. Inoltre, sono finiti i tempi in cui i bianconeri si facevano prendere dal collo da chiunque sul mercato, sia per operazioni in entrata, sia in uscita.

Giuntoli sta vendendo bene, sia in Italia sia all’estero, e sta acquistando a prezzi consoni. E se c’è qualcuno che mira all’asta, magari facendo leva proprio sull’interesse bianconero, può scordarsi che il Football Director della Signora gli faccia da spalla. Sarà così per Riccardo Calafiori, che aveva dato disponibilità alla Juventus e al suo ex allenatore, Thiago Motta, prima degli Europei, ma ora ha raggiunto anche un accordo di massima con l’Arsenal. Ovvio che ora lo prenderà chi offrirà di più per il cartellino e i Gunners hanno la possibilità di arrivare a cifre anche fuori mercato.

Quando la Juventus fa la Juventus, certi giocatori possono anche andare altrove se per loro trasferirsi a Torino o a Londra è la medesima cosa. Non dico che alla Juve si debba venire davvero per un tozzo di pane, ma se dici sì a madama, non puoi sposare un’altra donna nel giro di pochi giorni. Dopo tanto tempo si torna dunque a fare la voce grossa e al contempo si mettono paletti sin da subito con i nuovi acquisti. Come è successo, per esempio, con Khéphren Thuram: come annunciato dal ct Henry, il ragazzo non partirà per le Olimpiadi con la Francia, perché altrimenti sarebbe stato a disposizione di Motta a ridosso dell’inizio del campionato. Ovvio che c’è sempre un contraddittorio in questi casi, ma è evidente che il ragazzo abbia compreso la posizione di chi lo pagherà per i prossimi cinque anni e l’ha accettata.

Ora ci auguriamo solo una cosa, che finalmente la Juventus sia rispettata anche nelle stanze dei bottoni. Nessuno chiede una posizione di favore, ma semplicemente parità di trattamento. Perché davvero non è da Paese civile che la dirigenza bianconera sia costretta a diramare un comunicato come quello delle cessioni di Iling e Barrenechea, semplicemente perché solo le sue operazioni di mercato vengono passate al setaccio, mentre le plusvalenze gonfiate degli altri, spesso annunciate anche davanti ai microfoni delle TV, finiscano in cavalleria o passaggi di proprietà abbastanza opachi siano fatti passare per normalissimi avvicendamenti.