Sei punti per ipotecare la Champions. Poi il " conclave" per il futuro, lasciando da parte l'Io per pensare al Noi

Doveva essere la Pasquetta della risposta al Bologna, è stata la pasquetta della morte di Papa Francesco, che ha inevitabilmente portato le istituzioni del calcio a rimandare tutte le gare in programma. Una data quella del 21 aprile, che giocoforza entrerà nella storia e che dopo 12 anni conclude il pontificato di Jorge Bergoglio il papa “ venuto dall’altra parte del mondo. “
Si tornerà in campo domani alle 1830, forse lo si poteva fare anche oggi, ma almeno si gioca a stretto giro di tempo senza che si vada a complicare un calendario e un finale di stagione già di per sé abbastanza complesso. Sei punti per arrivare alla sfida con il Bologna, squadra che davvero non molla un centimetro, con maggiore sicurezza e magari sulla scia di tre vittorie consecutive. Il successo dei rossoblù da un lato ha dato una soddisfazione al popolo bianconero, cosa che avviene ogni qualvolta la squadra di Milano perde, ma dall’altro alza la quota Champions e metterà di fronte a fatto compiuto gli uomini di Tudor.
Penso che sia meglio cosi, perché è giusto tastare il polso al nuovo corso della Juve, anche con il fiato sul collo delle altre squadre. Parma sarà un test importante, per capire la crescita dei bianconeri su un campo storicamente complesso, anche se violato più volte negli anni. Ma quelle erano Juventus diverse, più fort, più sicure, più identitarie. Ecco perché si tratterà di un esame di livello. Tudor si vuole prendere la conferma, ed ha ragione quando si definisce un allenatore a tutti gli effetti e non un traghettatore. Bravo Igor, anche nelle conferenze stampa finalmente ci confrontiamo con risposte dirette senza pause, sceneggiature e robe da film che con il mondo bianconero hanno davvero poco a che fare.
Negare che però il futuro sia ancora tutto da definire sarebbe raccontare una bugia clamorosa. Premessa: tutti noi facciamo il tifo per Tudor, ma dovrà essere la società con la proprietà a riunirsi in “ conclave” per prendere la decisione giusta ma anche quella più difficile. Odio guardare indietro, ma ogni volta che ho sott’occhio la classifica non riesco a non pensare che senza l’abbaglio Motta oggi la Juve sarebbe quantomeno in lotta per lo scudetto e non per un quarto posto, che comunque vada a finire, vorrà dire fallimento ( escluso per Tudor ovviamente). Dunque servirà anche quel pizzico di cinismo per arrivare a fare la scelta che dovrà essere ritenuta migliore per il futuro della Juventus, lasciando da parte simpatie e antipatie, ruoli o rivendicazioni, ma si dovrà lavorare solo per il bene società e dei suoi tifosi.
Ma ora ci sono sei partite da giocare “ fino alla fine” con lo spirito juventino finalmente ritrovato. Qualcuno è arrabbiato per lo scarso impiego? Qualcuno non si sente coinvolto? Qualcuno non ha “ voglia” ? Bene, Igor faccia le sue scelte come ha fatto sino ad ora e avrà sempre tutto il nostro appoggio. E’ bastato “normalizzare” per tornare a vedere una squadra logica. Adesso tocca fare il passo successivo. Perché guardare le altre che vincono, o tifare contro, non è roba per noi. Lasciamolo fare a chi è maestro in questo sport.

Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178