Danilo in conferenza stampa: "Non si è ancora capita la dimensione della Juve"

Danilo in conferenza stampa: "Non si è ancora capita la dimensione della Juve"TUTTOmercatoWEB.com
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di Matteo Barile

Danilo si presenta in conferenza stampa e si esprime sul pareggio tra Juventus e Venezia. Ecco le sue parole.

Come spieghi questa prestazione?
"Secondo me è inutile di parlare di atteggiamento, piuttosto poniamo l'accento su cose concrete: siamo stati più statici quando eravamo in fase di possesso. Ed è più facile per chi si mette dietro, senza togliere il merito al Venezia. Si gioca ogni 3 giorni, pensiamo sempre alla partita che viene. La vittoria con il City ci ha dato più motivazione: le squadre vengono qui a farci la vita difficile".

Questa è la vera dimensione della Juve?
"La dimensione di questa Juve non si è capita ancora. Si parla di miglioramenti, ma non si può attendere troppo. Ci diciamo sempre che ci vuole tempo. Non possiamo attendere troppo tempo. Ci siamo io, Perin, qualcun altro più esperto, poi ci sono altri sono giocatori giovani, che devono crescere. Senza frenesia e provando a migliorare".

Hai parlato con Vlahovic?
"No, non ancora. Poi siamo rientrati e c'era troppa delusione amarezza. Non ho ancora avuto modo di parlarci. La cosa più importante è il rispetto reciproco tra noi e la tifoseria. Sicuramente ci metteranno pressione: la loro abitudine è quella di vincere ed è giusto così".

Cosa puoi su Douglas Luiz?
"È appena rientrato e sta avendo un po' di problemi fisici. In compenso ha una lettura e una tecnica diverse dagli altri. Sono sicuro che in breve tempo potrà darci soddisfazioni importanti".

Era indispensabile andare sotto la curva?
"Questa è una dinamica che esiste da sempre alla Juventus. Quando si vince, si va a gioire. In presenza di pareggi o sconfitte, si va dai tifosi a ringraziare per il supporto. In una serata come oggi, siamo tutti umani. Questa è una situazione che ho imparato dai più vecchi. Fin quando ci sono io, rispetteremo questa dinamica. Magari quando andrò via, cambierà radicalmente. Andiamo sempre a dire grazie a loro: sono importanti per noi, principalmente in questa stagione dove stiamo incontrando più difficoltà del solito. Ci sono tanti calciatori che ancora devono intendere e imparare quella che è la storia della Juventus".

C'è un problema Stadium?
"Per me è sempre bellissimo. Io mi sento motivato. Da casa non si percepisce ancora la sinergia con lo stadio. Va costruita, è normale: non si crea da un giorno all'altro. Dobbiamo andare avanti così. I tifosi sono sempre stati bravissimi, ci hanno supportato benissimo, anche contro il Bologna e contro il City sono stati incredibili. C'è amarezza, frustrazione. Adesso l'importante è ricompattare l'ambiente, i calciatori, i dirigenti e la tifoseria: dobbiamo dare tutti un contributo per riportare la Juve in alto". 

Come stai adesso?
"Più gioco e più mi sento libero e meglio. Per tanti motivi, a causa della Copa America, per la mancanza di preparazione, ho pagato in termini di brillantezza per un po' di partite e minuti. Sono a disposizione: mi sento a mio agio, sono coinvolto coi ragazzi, durante le giornate"

Cosa ha fatto arrabbiare Vlahovic?
"Non so perchè su Dusan perchè sono arrivato dopo. Io ho provato solo a calmarlo. A caldo dovevamo tutti calmarci, tifosi compresi: occorre avere un confronto, ma con rispetto. Sulla contestazione, come detto, ci sono momenti in cui le letture da parte loro sono che non ci diamo il 100%. Ma non è vero, lavoriamo davvero tanto. Le cose dovevano andare meglio. Martedì abbiamo l'opportunità di rispondere in maniera aggressiva, subito: si gioca tanto e c'è sempre l'opportunità di tornare in campo e far vedere nella maniera corretta che ci siamo".