Abodi: "Stadi, cominciamo a vedere una progettualità che si allarga"

Sul tema stadi si è espresso a RadioTV Serie A il ministro dello Sport, Andrea Abodi: "Non vogliamo intervenire a piedi uniti in realtà che sono territoriali ma vogliamo fornire strumenti e procedure semplificate e accelerate che puntino all'obiettivo dell'equa competizione che passa anche attraverso lo sviluppo di infrastrutture che mettano tutti nelle stesse condizioni, poi la differenza la fanno i giocatori in campo. E comunque anche l'intraprendenza dei club, la determinazione con la quale si perseguono gli obiettivi infrastrutturali. Il calcio in Italia è determinato dal campionato, le coppe e il mercato, salvo rare eccezioni. Il tema infrastrutturale viene affrontato ma di fronte all'alibi della burocrazia ci si arrende, perché se la domenica si perde durante la settimana non si parla dello stadio. Lo capisco per certi versi, ma noi abbiamo fatto un salto di qualità".
E ha specificato: "Da un lato il commissario, il decreto sport che mi auguro possa essere presentato a breve contiene anche la configurazione della struttura commissariale, con tutto ciò che ne consegue in termini di poteri che non prevaricano ma usano le migliori pratiche commissariali per accelerare il processo. Questo per rispondere ad una esigenza che è quella del 2032, che è anticipata al 2026 per la definizione dei cinque stadi italiani, l'UEFA ha stabilito queste tempistiche. Sono convinto che attraverso le strutture commissariali, utilizzando anche la volontà dei club e delle amministrazioni che in alcuni casi sono andate avanti e con il portafoglio di opportunità finanziarie attuali noi potremo aprire a cavallo della fine di quest'anno e del prossimo altri due cantieri oltre a quello di Firenze che è un cantiere parziale. Bologna e Cagliari sono altri due progetti pronti, come Empoli e Parma. Cominciamo a vedere una progettualità che si allarga".
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