L'ultima al Comunale
È l'ultimo atto nella nostra leggendaria casa. Per 57 anni lo Stadio Comunale ci ha raccontato di campioni e vittorie, ma il Mondiale italiano è alle porte e ad una decina di km dall'impianto sportivo voluto da Mussolini sta per sorgere il nuovo Stadio delle Alpi. È una splendida serata con profumi di primavera, in settantamila sulle gradinate per l'epilogo di andata della Coppa Uefa 1989.90. È la Juventus di Dino Zoff, definita operaia dagli snob del pallone, una squadra tosta e divertente con un attacco esplosivo guidato da Schillaci, Rui Barros e Casiraghi.
Nell'altra metà del campo c'è la Fiorentina di un certo Roberto Baggio, gustosa caramella che l'Avvocato vorrebbe scartare, e la scarterà si che la scarterà... Gara combattuta da subito e dopo pochi giri di lancetta Roby Galia ci porta in vantaggio sotto la Filadelfia, la Viola trema ma riesce a trovare il pareggio con l'ex Renato Buso. Ma la Signora vuole chiudere per l'ultima volta i cancelli del Comunale lasciando un bigliettino: "È stato bellissimo, mi mancherai, questo il mio ultimo regalo" ; e cosi nella ripresa alziamo il ritmo e con De Agostini e Casiraghi chiudiamo il primo atto con un pesante 3-1 che ci fa mettere a fuoco il trofeo. Il ritorno sul campo neutro di Avellino sarà una pura formalità e Capitan Fracassa Tacconi potrà alzare al cielo la quinta Coppa Europea della nostra storia. La classe operaia è in paradiso, gli juventini pure.
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