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Tossani a RBN: “La Juve di Motta è come una bottiglia di Champagne chiusa. Il ruolo di Koopmeiners e Yildiz”

Tossani a RBN: “La Juve di Motta è come una bottiglia di Champagne chiusa. Il ruolo di Koopmeiners e Yildiz”
Oggi alle 10:30Primo piano
di Quintiliano Giampietro
Intorno alla Juve cresce il dibattito sulla necessità di migliorare la fase offensiva: il match analyst Tossani invoca coraggio da parte di Motta

Domenica a Monza per il posticipo di campionato,  la Juve deve tornare al successo dopo una serie di pareggi che l'anno allontanata dalla vetta. Motta potrebbe confermare alcune scelte fatte in Coppa Italia contro il Cagliari. C'è curiosità soprattutto su Koopmeiners e Yildiz, martedì impiegati rispettivamente nel centrocampo a due e dietro Vlahovic. A proposito del serbo, in attesa dell'incontro tra la società e il suo agente per la questione contratto, resta viva la discussione rispetto alla sua funzionalità nei meccanismi del tecnico. Sul fronte del mercato si parla dello scambio Danilo-Raspadori e pare sempre più vicino Hancko, difensore slovacco del Feyenoord. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve il giornalista e match analyst Michele Tossani.

Sul ruolo da affidare a Koopmeiners e Yildiz, questo il parere di Tossani: “Credo che il ruolo più congeniale dell'ex Atalanta sia quello visto contro il Cagliari, nella coppia di mediani, peraltro nessuno vieta un domani l'utilizzo di una linea composta da tre elementi. L'olandese deve essere libero di fare il tuttocampista, come faceva quando era a Bergamo, avere la possibilità di agire sulla trequarti, arrivandoci e non partendo da quella posizione, quindi abbassarsi per dare una mano nella fase di non possesso e allo stesso tempo avere la possibilità anche di andare anche al tiro. Yildiz sono convinto si trovi meglio centrale, dietro la punta. Comunque sia, a mio avviso, in generale non è una questione di dove mettere i giocatori, o meglio anche questo è un fattore, ma non decisivo. Per esempio finora diversi elementi, in particolare proprio Koopmeiners, sono stati sballottati da una parte e dall'altra, andando ad occupare zone del campo non di loro competenza. Il problema di questa squadra va ossessivamente alla ricerca del controllo, come fanno il City di Guardiola e il Psg di Luis Enrique. Quindi chiunque giochi inq uesta Juve fa fatica: questa squadra è come una bottiglia di Champagne che resta chiusa. Credo ci sia un eccesso da parte del tecnico di voler controllare la partita. Bisognerebbe invece rischiare un pò di più”.

Nel podcast l'intervento integrale