Motta fedele al codice Juve: prima di tutto non prenderle

Forse nessuno avrebbe mai immagino di vedere la Juve di Motta con la miglior difesa del campionato dopo l'infortunio di Bremer, seguito da quello di Cabal. Invece con 21 reti incassate, la Vecchia Signora precede Napoli (22) e Inter (25). A livello europeo, meglio hanno fatto solo Bayern Monaco e Atletico Madrid. Ma restando sempre nel perimetro continentale, rispetto ai cinque top campionati, il muro bianconero ha un primato, quello dei clean sheet: la porta di Perin e Di Gregorio è rimasta inviolata solo 14 volte su 27. I meriti sono senza dubbio dei difensori, in primis Gatti, fresco di 100 presenze con la maglia della Juve e tornato a grandi livelli dopo una fase di appannamento, dovuta magari anche ad un discorso. E qui potrebbe entrare in ballo la delusione per la fascia da capitano che Thiago gli aveva assegnato, salvo poi farle cambiare braccio. Chissà. 

Contano però anche i compagni di reparto di Federico. Per esempio Kalulu si è dimostrato un acquisto top, dirottato al centro dopo l'infortunio di Bremer. Così come Veiga, immediato l'affiatamento con Gatti del giovane portoghese, ora ai box e forse di nuovo disponibile per l'Atalanta. E nelle ultime gare sta crescendo Kelly, sempre nel cuore della difesa, dopo due presenze da pollice verso come terzino sinistro, ruolo in cui Cambiaso sta pian piano tornando ai suoi livelli. A proposito di esterni bassi, Weah a destra si sta rivelando prezioso. Ma ogni difesa che si rispetti, dipende dal centrocampo e una citazione particolare va fatta per Locatelli, vero filtro per i compagni della linea arretrata. Se poi in fase di non possesso aiutano anche gli attaccanti, il risultato è scontato. Motta dunque nel solco della tradizione juventina: innanzitutto non prenderle. Una volta con la migliore difesa si vinceva lo scudetto.