La crisi di Yildiz: troppo pesante la 10 della Juve o problema tattico?

La Juve ha investito fortemente su Yildiz, al punto da consegnargli la numero 10, maglia più pesante delle altre, in passato indossata da mostri sacri della storia bianconera e non solo. Per capire se la mossa della società sia stata giusta serve tempo, anche perché parliamo di un diciannovenne. Un'analisi in questa prima parte di stagione, però è lecita. Al momento il gioiellino turco ha messo a segno un solo gol, contro il PSV in Champions League, con una parabola stile Del Piero. A proposito, gli accostamenti con l'ex simbolo bianconero sarebbe opportuni evitarli. Il resto della stagione di Kenan è contrassegnata da più ombre che luci. Inevitabili le critiche, secondo alcuni il ragazzo non regge il peso della maglia, altri sono convinti si tratti di una pura questione tattica. In 11 partite tra campionato e Coppa, una sola volta non è partito titolare (contro il Cagliari), Motta crede tanto in lui.

La domanda è ricorrente: qual è il ruolo congeniale a Yildiz? All'inizio, prima dell'avvento di Koopmeiners, il nazionale turco ha giocato sottopunta, alle spalle di Vlahovic. Due gli assist, contro Como e Verona. Con l'arrivo dell'olandese, Kenan è stato dirottato sulla sinistra e le sue prestazioni sono scese di livello. In otto giornate di campionato, altrettanti tiri, di cui solo 3 nello specchio. Questo è il punto. Un giocatore con le sue caratteristiche deve stare più vicino alla porta per avere più possibilità sotto il profilo realizzativo, ma anche per dribblare e allo stesso tempo interagire con i compagni di reparto. Altrimenti rischia di essere depotenziato. Quindi? Il cambio di modulo potrebbe essere un'opzione, magari un 4-3-2-1, con lui sempre trequartista, ma più vicino al compagno e alla zona offensiva. Nel frattempo, in attesa del ritorno di Koopmeiners, potrebbe tornare sottopunta. Già domenica contro l'Inter.