Gatti, McKennie e non solo: bentornata Juve operaia
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Un tempo si parlava di Juve operaia: Gatti, McKennie e altri compagni hanno portato alla ribalta questa associazione. Il difensore è stato il migliore in campo, senza alcun dubbio, lui che operaio lo è stato veramente, ai tempi in cui militava con i dilettanti: giornata di lavoro, quindi allenamenti la sera. Una bella storia. nella sfida contro il PSV intanto ha messo lo zampino in entrambi i gol. Il primo grazie ad uno strappo stile Torricelli, soprattutto spinto da grinta e determinazione, con cross e assist di testa per Weston. L'altro sempre per aver voluto spingersi in avanti, poi bravo Conceicao, quindi Mabngula. Episodi a parte, Gatti ieri sera ha vestito i panni del trascinatore, supportando il neo acquisto Veiga (bravo), provando a dare la scossa a Kelly (rimandato) e in generale dando la sensazione di prendere per mano tutto il reparto. Tracce da leader. Qualcuno parla di possibile addio a giugno, sarebbe invece opportuno che Giuntoli pensasse a blindarlo. La Juve ha bisogno di questi giocatori, anzi li ha sempre avuti, anche quando era piena di fuoriclasse.
McKennie ormai potremmo definirlo tuttofare: da terzino sinistro a trequartista, passando per la mezzala. E riesce a fare bene qualsiasi ruolo. Cosa chiedere di più ad un giocatore? E pensare che anche all'inizio di questa stagione, lo statunitense era destinato all'addio, originariamente inserito nell'affare che poi ha portato Douglas Luiz a Torino. Weston ha rifiutato l'Aston Villa. Praticamente fuori rosa come Arthur, invece, anche per esigenze della squadra, è rientrato nei piani di Motta, fino a diventare insostituibile. Rispetto al suo futuro, anche in questo caso, un prolungamento di contratto sarebbe cosa buona e giusta. Nella truppa operaia vanno inseriti anche Locatelli e Weah. A colpi di prestazioni da autentico protettore della difesa, Manuel si è guadagnato addirittura i galloni da capitano. E all'occorrenza, si è sacrificato addirittura come centrale della linea arretrata. Lo stesso sacrificio di Timothy come terzino destro. Contro il PSV, fermo restando il lavoro meramente difensivo, ha dato una spinta notevole all'attacco. E Mbangula che invece di gioire per la rete decisiva si scusa per non essere entrato bene? Il noi davanti all'io e la duttilità, quest'ultima parola magica nel vocabolario mottiano. In attesa dei colpi di fioretto, si va di spada: bentornata Juve operaia!
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