Conferenza stampa Allegri pre Juve-Cagliari: "Domani il capitano sarà Locatelli e Gatti gioca. Chiesa e Vlahovic? Devo decidere... Attenzione a Danilo..."

CONFERENZA STAMPA ALLEGRI PRE JUVE-CAGLIARI - Amici e amiche di Bianconera News, buon pomeriggio e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di Massimiliano Allegri alla vigilia di Juve-Cagliari. L'evento comincerà alle 14:00 e andrà in scena nella sala preposte per l'incontro con la stampa all'Allianz Stadium (CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE INDICAZIONI). La nostra redazione non vi farà perdere un passaggio delle parole che l'allenatore livornese pronuncerà prima di questa partita, che può valere il primato momentaneo in classifica. Di seguito, proporremo LIVE tutte le dichiarazioni di Allegri.
Quanto è importante la partita di domani, non tanto per la classifica, ma da un punto di vista mentale? Domani potrebbe chiudersi un ciclo di cinque partite con cinque vittorie...
"La partita di domani è importante sotto tutti e due i punti di vista. Domani si chiude un ciclo di partite prima della sosta, che è sempre difficile. E poi c'è la classifica, che dobbiamo alimentare, allungando o mantenendo invariati i punti di vantaggio sulla quinta".
Chi sarà il capitano domani? Chi sono i giovani che vede come leader nel futuro?
"I leader futuribili della Juventus verranno decisi con il tempo. Non è l'allenatore a decidere i leader: i leader vengono decisi all'interno dello spogliatoio. Domani il capitano sarà Locatelli. che è fresco di rinnovo. Quindi gli diamo un bel premio".
Ci sarà turnover? Chi giocherà in porta?
"In porta giocherà Szczesny. Purtroppo, non avendo le coppe, c'è più tempo per recuperare e meno partite da giocare. Per Perin, che è diventato un portiere di alto livello, sarà un anno un po' più difficile, perchè giocherà di meno. Ecco perchè bisogna lavorare affinchè si raggiunga l'obiettivo di tornare a giocare la Champions League per la stagione 2024/2025".
Vista la diffida di Gatti, può toccare a Huijsen o è ancora presto per vederlo titolare?
"Domani partirà Gatti dal 1'. Non possiamo fare calcoli. La partita più importante è quella di domani: innanzitutto, il Cagliari da tre vittorie di seguito (due in campionato e una in Coppa Italia, ndr): è una squadra pericolosa, ha Ranieri in panchina, che non ti dà vantaggi e questo non è poco. Davanti hanno dei giocatori di velocità e tecnica e ha giocatori come Petagna e Pavoletti, che danno fisicità. Quindi, domani sarà una partita difficile e dovremo avere molta pazienza. Bisognerà fare una partita di grande tecnica e bisognerà non perdere quello che è domani la cosa più importante: la compattezza di squadra. Domani l'errore dietro l'angolo è quello di voler strafare. Invece, domani non ci sarà da strafare, ma ci sarà da fare la normalità. Dobbiamo avere l'obiettivo di portare a casa i tre punti contro un Cagliari che sta facendo bene".
Quanto è difficile pensare al Cagliari e al possibile, seppur momentaneo, sorpasso e allo scontro diretto?
"La partita contro il Cagliari è difficile, perchè veniamo da un periodo di risultati positivi. Ciò può abbassare l'attenzione e l'energia. Ho già detto ai ragazzi che domani sarà una partita difficile e importante per il campionato. Va affrontata con grande serenità e,soprattutto, con l'umiltà e il rispetto di una squadra, che sta facendo molto bene, senza pensare a quello che sarà la partita tra quindici giorni. L'importante è la partita di domani. Non dobbiamo abbassare l'attenzione, perchè altrimenti rischiamo di buttare all'aria quanto di buono fatto nelle ultime partite".
Qual è il segreto della difesa? Perchè quel settore di campo sta andando molto meglio rispetto alla passata stagione? Ci sono le garanzie sufficienti per avere ingressi sul mercato a centrocampo?
"Il calcio non è una scienza esatta. Tutte le annate sono diverse l'una dall'altra. Il gruppo di ragazzi che ho a disposizione è straordinario, sta facendo delle cose importanti per quello che ha fatto in queste prime undici giornate. Ma ricordo che siamo solo a inizio stagione, però, non a fine stagione. Quindi, bisogna continuare a lavorare con il profilo basso, sapendo che tante volte dovremo far forza sui nostri limiti. Dopo la sosta, sicuramente rientreranno Alex Sandro e Weah, non credo Danilo. Mercato? Non ho ancora parlato con la società di questo argomento. In questo momento, l'importante è avere un gruppo di giocatore coeso e granitico. Stiamo lavorando per diventare ancora più forti e, soprattutto, la forza di questo gruppo sono quelli che hanno trovato meno spazio, perchè tengono l'intensità molto alta in allenamento e su questo bisogna andare avanti. Questo è quanto su cui dobbiamo concentrarci. Nel futuro non si sa cosa succede. Siccome nel calcio si vive sugli equilibri, l'importante è mantenere gli equilibri, il rispetto e l'umiltà per il Cagliari, che sicuramente domani verrà qui a darci del filo da torcere".
Secondo Lei, alla Juventus, manca una figura di riferimento come quella che diventerà Ibrahimovic per il Milan? Avvallerebbe il rientro di un grande ex come Del Piero?
"Queste sono cose che non riguardano me, ma la società. Io devo pensare ai giocatori, allo staff e a tutte le persone che lavorano nella Continassa. Per le decisioni societarie ci sono altre persone che decideranno per il bene della società".
Quella di domani può essere la partita giusta per rivedere Vlahovic e Chiesa? Chi giocherà al posto di Rabiot?
"Al posto di Rabiot, abbiamo Locatelli, Miretti, McKennie, Nicolussi e Nonge, che è cresciuto molto nell'ultima settimana. Chiesa e Vlahovic? Devo ancora decidere: stanno tutti e quattro bene e non è facile, però sia chi gioca che ci entra dà il suo contributo, come è successo a Firenze. Fino al 65' Chiesa e Kean hanno lavorato molto bene e, poi, quando sono entrati per necessità Vlahovic e Kean, posso dire che hanno giocato molto bene. Su questo bisogna spingere. Bisogna lavorare con questo spirito e questa voglia e mettere da parte gli obiettivi della squadra per mettersi al servizio della squadra".
Perchè hai escluso Iling e Cambiaso dal ruolo di mezzala? C'è qualche motivo in particolare tecnico e tattico? Quindici anni fa arrivasti a Torino sulla panchina del Cagliari: quanto è cambiato quell'Allegri? Com'è cambiato? Come faceva giocare quel Cagliari e come fa giocare quella Juventus? Ci vedi delle similitudini p una maturazione?
"Cambiato come non lo so. Sicuramente sono cambiato, però. Quando guardi le foto vecchie, sono belle, ma ti lasciano un po' di tristezza. Per quanto riguarda il Cagliari, ho avuto la fortuna di allenare una buona squadra con cui mi sono divertito molto: avevo dei giocatori veramente bravi. Poi, sono cambiato: ho fatto dei salti in avanti, allenando quattro anni il Milan e otto anni alla Juventus. È normale che uno cresce e che debba cercare di migliorare, però non è che la Cagliari si giocava in un modo e alla Juventus si gioca in un altro. Quello che posso dire è che tutti gli anni sono diversi dagli altri. Iling e Cambiaso? Mancando Weah di nuovo e, soprattutto, Rabiot, potrebbero essere impiegati a destra, se spostassi McKennie in mezzo. Ma vedremo... magari cambiamo il sistema di gioco".
Come sta Danilo? Stiamo vivendo una sorta di "risorgimento italiano" in Europa: il merito è soprattutto di voi allenatori?
"Posso dire che in Italia si tende a sminuire il valore che abbiamo. Le squadre italiane hanno fatto sempre delle buone competizioni e stanno facendo molto bene: sono molto contento. Ecco perchè noi dobbiamo avere l'obbiettivo di rientrare tra le prime quattro per giocare nuovamente la Champions: sarebbe uno stimolo in più a 360° per la società, per i giocatori, per me. Danilo? Bisogna stare molto attenti. L'infortunio che ha avuto non è una cosa grossa, ma profonda. Se rientrasse con l'Inter sarebbe meglio, ma se ci dovesse essere qualche rischio, preferirei posticipare il rientro".
14:15 - TERMINA LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMILIANO ALLEGRI
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Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178