Di Livio a RBN: "Motta e i giocatori non hanno capito dove stanno. Gasperini vuole la Juve, ma Conte..."

Momento difficile in casa Juve dopo la batosta contro l'Atalanta. Il quarto posto al momento è confermato, complice il pareggio tra Lazio e Udinese. Restano però gli interrogativi sul futuro di Motta, a questo punto non più legato ai risultati. Il tecnico rischia comunque l'addio. Nell'immediato si era fatto il nome di Tudor come traghettatore, ma al termine della stagione possibile scelta tra Gasperini e Conte. Sul banco degli imputati però anche i giocatori, il cui rapporto con il tecnico non pare idilliaco. Non mancano le accuse anche alla società, alla quale si chiede maggiore presenza, soprattutto nei momenti difficili. L'ipotesi di nuovi innesti a livello dirigenziale torna d'attualità e immancabile è il nome di Del Piero, invocato dalla tifoseria. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve, Angelo DI Livio.
L'ex giocatore bianconero, in primis lancia accuse alla squadra: "Non voglio essere banale, ma i giocatori devono capire dove sono e la maglia che indossano. Se non vogliono fare riferimento alla Juve dei mie tempi, andassero a vedere le partire di quella in cui militava gente come Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio e un certo Mario Mandzukic. Quello è attaccamento alla maglia, saper vestire una maglia importante e storica come quella bianconera. Contro l'Atalanta è stata una serata veramente umiliante perché poi vedere la gente abbandonare lo stadio è stata una pugnalata la cuore. Non doveva assolutamente succedere, per tutto ciò che era già accaduto: l'eliminazione in Champions League, poi in Coppa Italia. La Roma contro l'Empoli ha giocato con la terza squadra e ha preso a pallonate l'avversario. Per carità, non voglio fare confronti di questo tipo, però così non si può andare più avanti. So che tanti se la stanno prendendo con Motta. Io non lo assolvo, ma voglio accusare anche i calciatori, anche loro sono responsabili, altrimenti è troppo facile. Da Thiago mi aspettavo un cambiamento radicale, anche rispetto alla sua mentalità di giocare a calcio".
Nel podcast l'intervento integrale
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