La Juventus ha molto da lavorare. Questo ha detto la gara di ieri
Riprendo da dove avevo lasciato ieri mattina. Ho atteso l'andamento delle partite odierne e le risultanze appaiono abbastanza importanti. Ai successi del Napoli( l'altra sera ma contro un avversario approssimativo) dell'Inter facilitata nel compito sul campo e dell'Atalanta vittoriosa con convinzione e concentrazione ha risposto una Juventus alquanto imbarazzante come ormai capita dalla serata eroica di Lipsia e fatta eccezione della reazione ultima a San Siro. I pareggi interni sono diventati troppi e la fase difensiva non è più quella dell'inizio di stagione. Mentre tutti sono certi di indicare l'assenza di Bremer( un ritornello che come spesso capita nel mondo del calcio tende a stancare per la noia) come la causa di questa trasformazione personalmente ne ho una diversa visione. Partendo dalla convinzione che la Coppia Kalulu Gatti è la migliore possibile dal punto di vista tecnico tattico e saggiamente pensata a tempo debito la stessa considerazione non si può fare per il centrocampo visto come schermo della difesa e di supporto agli attaccanti.Purtroppo la caviglia di Gatti ha dato qualche problema ormai risolto e proprio nella partita contro il Parma, pur nel rispetto dell'avversario che già a Napoli avrebbe meritato di vincere in settembre, osservo dall'inizio che accanto al calciatore recuperato e schierato al posto di Kalulu c'è un Danilo che già tante preoccupazioni ed ansie aveva procurato in poche gare disputate. Mi piace ed è serio restare nel mio ruolo ma credo di poter affermare che il brasiliano non è più presentabile e che io non ho ancora compreso l'assemblaggio di un centrocampo dove è da plaudire solo ad un McKennie che corre e porta la Croce oltre a fare assist e gol.
Il passo monocorde e cadenzato dei soliti noti degli anni scorsi agitano i miei pensieri. I nuovi come Thuram e Luiz non hanno ancora manifestato quelle qualità necessarie per un centrocampo fulcro di tutta la manovra. Saranno sotto osservazione in funzione della crescita sperata.L'unica gioia è data dal rientro di KOOPMAINERS che, piaccia o no, resta il farò di tutta la manovra offensiva. Addirittura, per alcuni spezzoni di gara o in emergenza, oso affermare che l'olandese è l'unico a poter ricoprire il ruolo un tempo definito di centravanti arretrato alla Bobby Charlton tanto per intendersi. Sugli altri attaccanti nulla da dire e in particolare su uno straordinario Conceicao decisivo sempre con fantasia e tecnica speciale( ricorda Johntone del Celtic anni 60). La conclusione per il momento è la stessa dell'inizio d'anno: IL PERCORSO È GIUSTO MA IL LAVORO È ANCORA TANTO e parlare d'altro è fuori luogo. Alla Juventus è d'obbligo raggiungere i successi in serie e come l'Araba Fenice tornerà a volare alto ed a lungo nel breve e medio periodo.La capacità di attendere è solo qualità dei Grandi Personaggi
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