Yildiz e Fagioli: due punti fermi per la nuova Juventus
Ancora 90 minuti poi questa stagione diventerà un ampio faldone, catalogato come materiale d’archivio. Sabato alle ore 18, contro il Monza, lo Stadium saluterà la squadra con tanto di Coppa Italia in bella vista, poi comincerà il futuro. Anche se i piani di restyling per il nuovo progetto Juve sono in corso da un po’ di mesi, tra scelta del nuovo allenatore, tracce per il mercato estivo e il nodo rinnovi da sciogliere, anche per pedine importanti. La pazza gara di Bologna ha tratteggiato, ancora una volta se ce ne fosse stato bisogno, la vera essenza di questa Juve, squadra buona ma non eccelsa, che deve sempre avere motivazioni brucianti per essere pungolata alle reazioni, un parco di calciatori dotati di levatura che va ulteriormente innalzata, sia numericamente sia in fatto di talento e qualità calcistica. Nella prossima stagione la Vecchia Signora dovrà affrontare ben 5 competizioni e questa rosa necessita di salire almeno un gradino, se non due, per cercare di essere agonisticamente concorrenziale in un’annata, che sarà lunga, dura e piena di insidie; il mercato dovrà fare la differenza ma non è lecito attendersi rivoluzioni o spese scriteriate. Se il tifoso pensa che sarà fatta completa tabula rasa dello status attuale, è sicuramente fuoristrada. Intanto il progetto linea verde proseguirà con alcune certezze, e che Madama sia in possesso di giovani di talento è un fatto acclarato.
Ieri sera si è rivisto Nicolò Fagioli dopo sette mesi di squalifica e i segnali sono stati davvero positivi, e forieri di tante belle cose. 20 minuti per la rinascita, 20 minuti per rinfrescare la mente circa le doti di un ragazzo che è mancato tanto, tantissimo, alla mediana scarna e stanca, e con poche opzioni in termini di caratteristiche dei singoli, di una Juve quasi mai soddisfacente a centrocampo, per tutto l’anno. La sua entrata sul terreno di gioco ha improvvisamente scatenato un flash back ricco di eleganza, piedi educati, aperture ariose e voglia di lottare, dimostrando quanto la sua particolarità tecnica sia fortemente mancata al centrocampo di Madama. Nessuno paragona Fagioli a Modric o Kroos, tanto per intenderci, ma Nicolò sarebbe servito tantissimo in termini di inserimenti, dinamismo e alternanze: lui è un punto fisso sul quale la nuova Juventus verrà basata, e a ragion veduta. Poi dal mercato dovranno arrivare rinforzi per il reparto, e in attesa di capire i destini di Rabiot, è auspicabile pensare almeno ad un nuovo acquisto, se non due, in quella zona di campo, in grado di fare la differenza. Anche l’ingresso di Yildiz ha lasciato una forte impronta sul match contro i petroniani, il ragazzo turco ha appena compiuto 19 anni, ma nonostante la verdissima età, ha già dimostrato di avere numeri importanti, sicuramente da sgrezzare, che possono fare le fortune del sodalizio bianconero.
Sicuramente gli servirà più continuità e adattabilità ai piani tecnici con il nuovo allenatore, ma l’esplosione al suo primo anno in prima squadra, è palese, verificata. Lo stesso Paolo Montero ha dichiarato di averlo visto più maturo, più uomo, rispetto a quando il ragazzo era alle sue dipendenze, insomma a Kenan serve crescere, maturare, mettere esperienza nella testa, mantenendo le sue qualità esplosive, in termini di conclusioni a rete e dribbling sullo stretto. Non è ancora un calciatore fatto e finito, e ci mancherebbe vista la sua data di nascita, ma Yildiz rappresenta un altro tassello fiammeggiante, sicuro, su cui si poggerà la nuova Juventus, pronta a nascere. Poi se verrà impiegato in un tridente puro, come suggeritore dietro le punte, o gli verrà ritagliata una posizione diversa da quella attuale lo scopriremo, ma la sua qualità, l’entusiasmo, e le doti calcistiche spiccate, andranno messe a frutto, al meglio. Fare la differenza è una sua peculiarità, a maggior ragione sarà logico non gravarlo di grandissime responsabilità che possano castrarne leggerezza, creatività e incoscienza nelle giocate, ma dal futuro numero 10 bianconero i tifosi si attendono tantissimo, e gli “ohhh” di stupore ad ogni sua giocata, testimoniano in tal senso.
Ai giovani di incondizionato talento, però, serve aggiungere una componente di esperienza e carisma: sotto questo punto di osservazione la dirigenza dovrà essere molto abile e competente, nell’affiancare uomini faro in grado di dirigere, imprimere e far svoltare la futura Juventus, con Fagioli e Yildiz nei panni di attori primi sul palcoscenico. Con l’aspirazione, nemmeno troppo velata, di assurgere ai ruoli di stelle di prima grandezza, nella Juve che verrà.
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