Tra tanti problemi la vera nota lieta è quella di Vlahovic
Una Juve che fatica, sbuffa e sferraglia, un periodo tutt’altro che semplice. Una realtà, questa, mostrata anche contro il Frosinone allo Stadium, dove è giunta una vittoria pesantissima, all’ultimo giro di lancette, ma con una prestazione sottotono e due gol presi in maniera imbarazzante, in un primo tempo orrorifico, vergato dalla doppietta di Vlahovic. E proprio il centravanti serbo è la bellissima nota lieta di una Juventus che non riesce a tornare agli standard precedenti al pareggio interno contro l’Empoli, da quel momento sembrava essersi rotto un incantesimo di prestazioni e risultati. Almeno il risultato pieno è stato centrato in casa Juve, tre punti vitali o quasi. Le prestazioni, quelle tanto auspicate, invece rappresentano la cartina di tornasole; attenzione, mettere in campo la giusta performance non è da confondere con il bel gioco di cui si riempiono la bocca tanti opinionisti e tifosi sempre pronti all’attacco, lancia in resta. Le prestazioni richieste alla Juve sono quelle che, pur non dispensando gioco scintillante, permettevano a Bremer e ai suoi di vincere le partite, tenendo la porta inviolata anche grazie ad una invidiabile tenuta mentale e di gruppo. Prestazioni che avevano spinto quasi tutti i media a mettere la Juve in lista per la corsa scudetto, cosa a cui, personalmente, non ho mai creduto.
A prescindere dalle esasperazioni mediatiche, Madama per tornare ad essere competitiva ha l’assoluta necessità di ritrovare equilibri e aggressività che oggi risuonano come modelli perduti, senza di questi si farà dura in ogni gara da affrontare. Ma in mezzo ad uno smisurato “catastrofismo da social” spunta anche una gran bella nota concreta e positiva, quella di Dusan Vlahovic. Il centravanti bianconero ha raggiunto quota 15 reti in campionato, contro il Frosinone ha messo a segno una doppietta da centravanti vero, ha distribuito l’assist per il gol da cuore in gola di Rugani, e ha disputato una gara maiuscola ed ottimale, trascinando la squadra, lottando, appoggiando ai compagni e cucendo il gioco, sbagliando poco rispetto ad un passato in cui, la critica, lo crocifiggeva per errori banali di tecnica e consegna palla. Dusan è in grande forma, 9 reti nelle ultime 7 gare sono un dato di notevole rilievo, un inizio di 2024 da botti artificiali, con tanti gol decisivi che hanno saputo tenere in piedi aspirazioni e obiettivi in casa della Vecchia Signora. Un giocatore ritrovato, che sta finalmente bene fisicamente e si sacrifica per la squadra, libero mentalmente sottoporta e stoccatore micidiale, liberatosi dalle ansie e dalla frenesia gol-listica che gli impedivano lucidità e precisione nei 22 metri.
Tante realizzazioni decisive per l’ottenimento dei risultati finali nei primi due mesi del nuovo anno: il colpo di testa al 91’ a Salerno, la doppietta contro il Sassuolo a Torino e a Lecce contro i salentini, la rete nella nefasta partita contro l’Empoli, il rigore del pari a Verona, più i due gol di domenica, uno score fantastico che lo indica, in questo momento, come il bomber più prolifico in Europa, grazie ad una media mostruosa di un gol ogni 68 minuti giocati. L’unica vera incagliatura a San Siro contro l’Inter, nella ghiotta chance non sfruttata, sullo 0-0, con quel maldestro controllo errato sul piede sinistro dominante, ecco in quell’occasione “Dusan il cecchino” avrebbe potuto e dovuto fare meglio, sparando a rete in diagonale di primo acchito: ma in fondo la perfezione non è di questa terra. Ora l’unica ricetta in casa Juve è riuscire a far collimare la smagliante ispirazione di Vlahovic con l’ascesa delle performance dell’intera squadra, cosa che raramente è coincisa in questa annata.
Mai come in questo frangente cruciale dell’intera stagione, si sente la necessità di una netta crescita dell’intero gruppo per supportare e sfruttare al meglio il leone d’area che non intende fermarsi. Vlahovic sta trascinando Madama tenendola a galla con gol e alto rendimento, ora tocca alla Juve, con prestazioni solide e affamate, mettersi a disposizione del suo bomber di razza. Dusan vuole continuare a surfare sulla dorata onda del gol senza farsi disinnescare da nessuno, tocca ai suoi compagni fornire un contributo importante affinchè il “magic moment” possa continuare in maniera devastante. Per gli obiettivi da giocarsi, per il bene di tutta la squadra: vietato fermare Vlahovic, gladiatore del gol in bianconero.
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