Giuntoli e il suo Mercato Rivoluzionario
Un mercato estivo che doveva cambiare e rivoluzionare la Juventus, e così sta accadendo. Tra tante difficoltà di bilancio, sostenibilità, esuberi da sistemare, non ancora tutti accasati, e l’assoluta necessità di cambiare tanti giocatori, per consegnare a Thiago Motta una rosa ipercompetitiva. Giuntoli è stato chiamato e voluto fortemente dalla Juventus per le caratteristiche che sta mostrando in questa bollentissima sessione di mercato, l’assoluta e totale maestria nel sapersi destreggiare, da vero dirigente top, in situazioni non ideali legate a budget, paletti da rispettare e risicate possibilità di manovra; pleonastico sottolinearlo, la Juventus di oggi non è il club ricchissimo che faceva man bassa di campioni, pagando le clausole per Pjanic, Higuain e Cristiano Ronaldo, solo per citare gli esempi più eclatanti. Le restrizioni e i conti, tutt’altro che abbondanti alla Continassa, hanno imposto a Giuntoli di autofinanziarsi il mercato, operando scelte difficili, estrinsecate nel sacrificio di pedine giovani, talenti della Next Gen, ottenendo la liquidità necessaria per arrivare dritto agli obiettivi. Ovvero, riuscire a far sbarcare a Torino i giocatori prescelti, in grado di cambiare il volto della squadra con la loro qualità; materiale umano da affidare alle mani sapienti di Thiago Motta pronto a plasmare il gruppo, costruendo una squadra, se non nuova di zecca, quasi.
Nelle calde notti di mezza estate, chi accusava la società di dilapidare o svendere i giovani virgulti cresciuti in casa bianconera, si è visto recapitare una risposta sibillina dalle prime due gare di campionato vinte: la Juve ha ancora giovani di grandissimo valore da lanciare definitivamente sulla ribalta della prima squadra, con Mbangula e Savona che rappresentano le punte di diamante di una fucina aurea. E speriamo inesauribile, per gli anni a venire. Il mercato rivoluzionario di Giuntoli si è basato sulla ricerca di profili adeguati, ma soprattutto su nomi di giocatori che rappresentavano, fissati sul taccuino del direttore, le prime scelte assolute di una campagna acquisti che deve funzionare come una cartina tornasole, ovvero la prova decisiva atta a svoltare, cambiando quasi in toto il tessuto tecnico della Vecchia Signora; insomma non un restyling ma un vero, nuovo, basamento per il presente e il futuro. A riguardo è facile capire, snocciolando i nomi dei nuovi arrivati, che solo Kalulu è stata un’occasione da cogliere in fretta dopo tempo speso a seguire le tracce di Todibo, tutti gli altri nuovi acquisti erano nomi principe nella lista di Giuntoli, da Di Gregorio, preso praticamente in primavera, a Douglas Luiz (occasione presentatasi e sfruttata con scaltrezza e immediatezza) e Thuram, da Cabal a Nico Gonzalez, passando per Conceicao fino ad arrivare, dulcis in fundo, a Koopmeiners, reale obiettivo prioritario del mercato di Giuntoli e della Juventus; non è un mistero, infatti, che il direttore volesse accaparrarsi il centrocampista olandese da parecchi anni, quando era già al comando delle operazioni sotto il Vesuvio.
Koopmeiners domani sosterrà le visite mediche al J Medical, poi finalmente arriverà l’ufficializzazione più sospirata e voluta da tutto il popolo bianconero. Dulcis in fundo con un ma bello grande, perché il mercato in entrata della Juve, ad oggi, non può dirsi chiuso e archiviato, l’interesse per Jadon Sancho persiste ed è tangibilissimo, ovvio che l’affare potrebbe andare in porto solo alle condizioni volute dalla Juve: prestito secco o con diritto, senza obbligo, e almeno un 50% di onerosissimo stipendio del funambolico giocatore inglese, pagato dal Manchester United. Insomma, Juve alla finestra negli ultimi tre giorni di campagna trasferimenti, pronta a fiutare occasioni last minute che potrebbero riservare ancora sorprese. Poi c’è anche il mercato degli esuberi di gran nome, e in queste ultime ore di frenetiche trattative, Giuntoli dovrà completare il suo incredibile percorso estivo, trovando collocazione a chi è in uscita. Anzitutto Chiesa, pedina importante e ingombrante, fuori dal progetto tecnico e societario, lo stesso dicasi per Arthur che continua a confermarsi un vero abbaglio e un acquisto sbagliato difficile da piazzare, e in ultimo Kostic, che non è mai stato considerato dal neo allenatore juventino. Con De Sciglio e Facundo Gonzalez già con le valigie pronte per altre destinazioni. Poco più di 72 ore alla fine del mercato, con Giuntoli che potrebbe aggiungere qualche altra pedina acuminata, ad una campagna acquisti rivoluzionaria e prodigiosa, visti i paletti economici imposti da proprietà e società. Manca poco, poi il quadro definitivo della Juve 2024-25 verrà appeso ai muri dello Stadium, ma il luccicore di soddisfazione negli occhi dei tifosi juventini appare palese e facilmente riscontrabile, anche a parecchi chilometri di distanza. In attesa del gong finale di venerdì, che sancirà la fine di un mercato deflagrante e rivoluzionario in casa Juventus.
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