Vi spiego perché ho sempre giustamente avuto fiducia in Giuntoli e comincio a togliermi i primi sassolini....

Vi spiego perché ho sempre giustamente avuto fiducia in Giuntoli e comincio a togliermi i primi sassolini....TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 28 agosto 2024, 00:03Editoriale
di Vincenzo Marangio

Questo ennesimo editoriale “avvelenato” è dedicato ai miscredenti e a chi pratica lo sport più diffuso dopo il calcio: il mirino puntato sulla Juventus. Queste sono le classiche situazioni in cui non saprei da dove cominciare e allora scriverò di botto senza filtri o scalette mentali.

Siete stupiti del mercato straordinario che sta chiudendo Cristiano Giuntoli? Io no, per niente. E non perché sono un suo parente, o un suo spasimante o perché sono un esperto di mercato. Non sono stupito e ho visto esattamente quello che mi aspettavo di vedere semplicemente perché, da addetto ai lavori, e a contatto con colleghi che hanno lavorato per anni vicino al nuovo responsabile dell'area sport Juventus, ho imparato a decifrarne pensieri, mosse e strategie.

Giuntoli è un direttore sportivo perfetto per la Juventus: ha un piano mentale, lo elabora nei minimi dettagli, curando anche le sfumature, e parte all'attacco senza scrupoli e senza applicare l'etica in un mondo che non ha etica. Mette il vestito giusto e fa quello che deve fare, nel modo in cui lo sa fare. Non porti uno scudetto a Napoli dopo 33 anni se non sei così. E non pensate neanche di dire che lo ha fatto De Laurentiis, avete visto cosa è successo all'ombra del Vesuvio quando è stata tolta la “variabile Giuntoli”. Tutti giù per terra. E cosa è successo, o meglio, sta succedendo alla Juventus inserendo la “variabile Giuntoli”? Intanto lo scorso anno è tornato un trofeo, ma il meglio deve ancora venire: l'idea (da gennaio) di prendere Motta; l'abilità di capire chi meritava ancora una possibilità alla Juve e chi no, senza guardare in faccia a nessuno. La fermezza delle idee, le strategie d'uscita per potersi permettere quelle d'entrata. La pazienza granitica, la capacità di gestire la stampa e far uscire solo quello che gli faceva comodo e quando voleva. E questo è solo quello che emerge agli occhi dei più attenti. Ma non è tutto qui.

Qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata da un importante collega napoletano, navigato ed esperto. Ha vissuto tutte le epopee del calcio Napoli, non è nessuno di quelli a cui avrete pensato, il nome non lo farò per tutela delle fonti ma non è importante questo quanto quello che mi ha detto durante una telefonata di cortesia: “La Juventus con Giuntoli ha fatto l'acquisto migliore potesse fare, e lascia stare il mercato (non trascurabile), quello che porta è il concetto di squadra: dal magazziniere all'attaccante, passando per allenatore e presidente. Lui riesce a mettere tutti d'accordo, a fargli seguire un'unica strategia convincendoli che sia quella vincente. E se un giocatore prova soltanto “a mettersi in proprio” destabilizzando ambiente e spogliatoio lo mette alla porta. Senza guardare in faccia a nessuno. Guarda che sta succedendo a Napoli da quando è andato via lui. E non pensare che con Conte le cose funzioneranno perché già non funzionano...”.

Sentivo parlare il collega e sorridevo perché è esattamente l'immagine di Giuntoli che mi sono costruito studiando a lungo il suo modo di lavorare. E mi dispiace che qualche tifoso non l'abbia capito subito, ma ci sta. E mi dispiace che qualcun altro lo abbia preso in antipatia per i suoi modi o per essere letteralmente passato su Allegri e sulla storia recente della Juventus ma, purtroppo, era esattamente ciò che andava fatto. Se vuoi tornare a vincere non puoi applicare alla tua strategia etica o sentimentalismi. Il cuore lo devi mettere solo se punta all'obiettivo.

I sassolini che mi comincio a togliere sono verso chi non ha creduto in Giuntoli, pensando che un mercato del genere potesse essere portato avanti con la bacchetta magica. Butto giù dalla torre anche tutti quelli che vivono perennemente con il fucile puntato: una volta l'obiettivo era Allegri, poi Agnelli, poi di nuovo Allegri, poi Elkann, poi Giuntoli. Butto giù dalla torre quelli che scelgono, consapevolmente o inconsapevolmente, un personaggio Juve da difendere e guai a chi lo tocca. No, il mio “guai a chi la tocca” è dedicato da sempre solo alla Juventus. Non rinnego nulla del passato di Allegri che ho sempre stimato pur attaccandolo quando non mi convinceva, ma applaudo la Juve di Motta anche se per arrivarci si è passati sopra Allegri.

Ne ho tanti di sassolini ma sono già andato lungo. I prossimi sono dedicati a chi inserisce l'etica nel calcio solo quando si tratta di attaccare la Juventus. A chi non ha mandato giù la scelta di Koopmeiners: che oltraggio aver scelto la Juventus all'Atalanta, che sgarro chiedere cortesemente di essere ceduto a suon di dobloni. Ma fatemi il piacere....il prossimo editoriale sarà per voi, intanto mi godo la Juve, Koop e gli ultimi giorni di ferie...