Thiago Motta-Juventus: la linea verde per ora paga
La Juventus vende i giovani? E qual è il problema? Lo scrivevo qualche settimana fa quando tra la tifoseria bianconera serpeggiava malumore per gli addii dei vari Iling, Barrenechea, Huijsen e Soulé. Da sempre, a Torino tengono i giovani che ritengono consoni al progetto, utili alla causa e non sacrificabili, mentre tutti gli altri al giusto prezzo possono salutare. Del resto, grazie alla Next Gen, progetto fortemente voluto da Andrea Agnelli (sì, proprio lui, quello che avrebbe secondo molti rovinato il club torinese) la Juve dispone di un bacino che consente al contempo di monetizzare e acquistare giocatori della prima squadra, ma anche di lanciare ogni anno nuovi elementi che si possono rivelare utili alla causa.
Basti pensare che dal settore giovanile sono approdati in prima squadra 6 giocatori nell’anno di Maurizio Sarri, altrettanti nell’anno di Andrea Pirlo e 19 nel triennio di Massimiliano Allegri (in media con le due stagioni precedenti, in sostanza). E sono già tre quelli promossi da Thiago Motta dopo una sola giornata di campionato, anche se ufficialmente uno non ha ancora ricevuto l’investitura ufficiale. Nicolò Savona (2003) e Jonas Jakob Rouhi (2004) hanno rinnovato e sono stati aggregati stabilmente alla prima formazione bianconera dopo aver impressionato positivamente il tecnico italo-brasiliano durante la preparazione.
Ancora non ha ricevuto comunicazione ufficiale, come confermato dal suo agente, ma ha già debuttato contro il Como con gol Samuel Mbangula (2004), che pare abbia convinto Cristiano Giuntoli a liberarsi di Kostic senza grandi patemi. Il ragazzo, può giocare sia sul versante sinistro sia su quello opposto, ragion per cui la Juventus potrebbe chiudere il mercato in entrata con l’innesto di un solo esterno (Nico Gonzalez in pole).
E ancora non abbiamo visto all’opera in match ufficiali Vasilije Adžić (2006), che all’inizio del ritiro ha subito destato una buona impressione, nonostante fosse stato acquistato principalmente per la Next Gen. Il montenegrino può ricoprire diversi ruoli tra trequarti e attacco, ragion per cui potrebbe rappresentare un jolly molto utile per lo scacchiere di Motta. Il nuovo tecnico della Juve, del resto, ha dimostrato sin da subito di non fare distinzioni di età all’interno della rosa a disposizione. Certo, ha fatto delle richieste ben precise a Giuntoli, ma se dal mercato non arriva quanto agognato, non ha di certo timore a mandare in campo dal 1’ ragazzini che non hanno mai calcato i campi della Serie A.
L’impressione è che di idee come quella di Mbangula contro il Como ne vedremo spesso, sia per necessità sia per virtù. Già contro l’Hellas Verona, per via degli infortuni di Miretti, Adzic, Thuram e Weah, ci saranno cambi rispetto alla formazione che ha vinto all’esordio in campionato. Savona, per esempio, ha chance di giocare dal primo minuto nel ruolo di terzino destro con Cambiaso alto. E attenzione ad altre sorprese a stagione in corso, perché Motta seguirà sempre con molta attenzione la seconda squadra allenata da Montero e la Primavera di Magnanelli. La proprietà è stata chiara: la Juventus deve tornare a vincere, ma deve essere soprattutto sostenibile. E i giovani in questo senso possono dare una grossa mano.
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