Thiago Motta: idee chiarissime e la grande voglia di aprire un ciclo

 Thiago Motta: idee chiarissime e la grande voglia di aprire un cicloTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 19 luglio 2024, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti
Ieri la presentazione del nuovo allenatore, all'insegna del Motta pensiero, che collima perfettamente con i bisogni di ricostruzione della nuova Juve

La conferenza di presentazione del nuovo allenatore non è stata uno show, chi si attendeva ciò era palesemente fuori rotta. Mezz’ora di esposizione dialettica, tutta all’insegna dell’efficacia e delle nuove idee propugnate dal neo allenatore juventino, parso subito determinato e voglioso di entrare nel vivo della stagione, anche se la premessa doverosa non è stata parlare di obiettivi, ma di operare un’ottima preparazione che sarà la base per la stagione. Il tutto condito da passaggi importanti e di livello, già in piena filosofia Juve. Si sapeva che Thiago Motta fosse entusiasta delle strutture trovate alla Continassa, ma l’inizio è apparso bruciante:” Ho la convinzione che si apra un ciclo interessante, voglio una Juve orgogliosa e felice dopo ogni partita: significa che abbiamo fatto il nostro massimo". Ergo, la mia squadra deve sempre dare tutto in partita, solo in questo modo si può tornare ad aprire un nuovo periodo brillante, grazie ad entusiasmo e voglia di arrivare agli obiettivi: anomalo ma esaltante il concetto dell’aprire subito un nuovo ciclo. Solitamente gli allenatori rimangono abbottonati all’inizio e tendono a confondere le acque con il linguaggio “allenatorese”, Thiago invece va subito dritto alla questione, ovvero mi hanno chiamato qui per mutare, concetti, pensieri, idee e attitudine ed è ciò che voglio portare, immediatamente.

Un segnale che fa brillare gli occhi dei tifosi, inutile negarlo. Normale poi il concetto di grande responsabilità provata e dell’enorme pressione che l’ambiente bianconero deve assorbire, e anche qui la risposta è certamente da Juve: “Sono pronto a dare il mio massimo, la pressione per me è uno stimolo in più per fare bene”, ovvero se non fossi stato pronto ad affrontare la fossa dei leoni mediatici e le grandi incombenze legate al mio ruolo, beh andavo altrove. Splendente anche la dissertazione sui vari giocatori che si trova, e si troverà, ad allenare il neo tecnico italo brasiliano, con il focus basilare puntato sulla squadra: “Vlahovic è un grande giocatore ma il talento ha bisogno dello spirito di squadra e con la squadra tutta faremo una grande stagione”, tradotto: vanno benissimo i giocatori forti ma senza spirito d’unione e la forza vitale del gruppo, non si va da nessuna parte. Ottime anche le sottolineature su Miretti e Chiesa: “ …la Juve è piena di giocatori forti e Chiesa lo è”, e l’incoronazione di Yildiz considerato come talento puro che però deve maturare in fretta, sia a livello di stimoli che di gestione. Su questo aspetto Motta è lapidario, senza fronzoli:” Ho visto Yildiz due giorni fa, come tutti mi avevano già detto è un ragazzo fantastico: può fare qualsiasi ruolo, basta avere voglia e disponibilità, poi avendo quel talento i problemi non ci saranno in ogni zona del campo nella quale giocherà". Ecco appunto, servono anzitutto voglia e disponibilità verso il gruppo, quindi ora starà al ragazzo turco imprimere una direttrice brillante alla propria carriera, crescendo alle dipendenze di un allenatore che lo stima enormemente, come Allegri d’altronde che lo ha lanciato nel grande calcio, e che si aspetta da lui risposte totali. Poi gli elogi a Douglas Luiz e una nozione che sarà fondamentale per la nuova Juve: se hai un fenomeno ok, lui è il Fenomeno e ricopre quel ruolo, altrimenti tutte le pedine devono essere duttili, poliedriche, e devono saper fare tutto per gli equilibri della squadra:” Per me i centrocampisti devono saper fare tutto e noi questi giocatori li abbiamo, se necessario devono fare anche i difensori a seconda degli eventi in campo e possono scambiarsi il ruolo con i compagni”.

Nel calcio moderno funziona così, lo sappiamo bene. E la Juventus, secondo Motta, va nella direzione giusta con la ferma intenzione di dimostrare di poter competere a tutti i livelli, affrontando ogni situazione con grande positività, senza dimenticare i ragazzi Next Gen che:” daranno una grande mano alla prima squadra”. Il concetto finale illustra molto del personaggio-allenatore Thiago Motta, dopo aver illustrato le doti di Adzic, definito ragazzo molto interessante che può diventare un calciatore importante, Thiago lancia un messaggio senza veli, non passibile di interpretazioni: “io non guardo all'età dei calciatori”, ovvero sta ad ogni singolo componente della rosa della Juventus dimostrarmi che merita spazio, considerazione, stima e il posto in squadra. E da questo assunto è facilissimo desumere come l’allenatore si aspetti, da tutti, voglia di correre, sudare, mettendoci tanto spirito di sacrificio e abnegazione e rispetto per i compagni, poi sarà lui a tirare le fila quando dovrà computare la formazione. La stagione della Juventus è appena partita e l’insegna fiammeggiante del Motta-pensiero appare vivida e chiarissima, condita da tanta voglia di fare bene e di togliersi tante soddisfazioni, aprendo un nuovo ciclo vincente con questi colori. Buon lavoro Thiago, per tornare a fare la Juventus quella vera, quella competitiva in ogni dove, servirà il contributo forte di tutti, in primis quello di un allenatore che sa già dove mettere mano per creare convinzione e fiducia nei propri mezzi, per il presente e per l’immediato futuro.