Non era scontato cambiare così tanto in una sola sessione

Non era scontato cambiare così tanto in una sola sessione
giovedì 29 agosto 2024, 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
Cristiano Giuntoli è riuscito a rivoltare letteralmente come un calzino la rosa della Juventus che ha raggiunto il 3° posto lo scorso anno

Potrebbe esserci la ciliegina Sancho sulla torta preparata dallo chef Cristiano Giuntoli, ma anche se non fosse così, andrebbe alla grande lo stesso. Qui non ci nascondiamo di certo dietro un dito o un account fake quando c’è da dare i giudizi, che ovviamente vanno sempre contestualizzati nel tempo e nello spazio. L’inizio della sessione estiva di mercato per la Juventus è stata scoppiettante, tra le cessioni di Kaio Jorge,Iling, Soulé, Barrenechea, Kean e Huijsen, e gli innesti di Di Gregorio, Douglas Luiz e Thuram. Nella parte centrale del calciomercato, invece, sembrava che il piano iniziale di Giuntoli fosse andato a farsi benedire.

Tanti i giocatori messi fuori dal progetto difficilmente piazzabili e soprattutto la trattativa per Koopmeiners andata per le lunghe hanno fatto letteralmente scatenare il disagio. Il Football Director della Juventus, le cui doti e competenze sono comprovate dai risultati, è stato fatto passare per uno che passava dalle parti di Torino per caso. Attenzione, nulla che non avessi già previsto nei mesi scorsi: ciclicamente i tifosi cercano un capro espiatorio e andato via Allegri, dovevano subito trovarne un altro. Ovviamente, non succede solo alla Juve, perché (e mi spiace dover dire “io l’avevo detto”) basta guardare quello che sta succedendo al Milan: andato via Stefano Pioli, che nonostante lo scudetto vinto è stato fatto passare per un improvvisato, ora l’obiettivo del disagio è Paulo Fonseca.

Chiusa parentesi. Oggi dobbiamo onestamente dire che, al netto di altre eventuali operazioni in uscita (devono ancora partire Kostic, Djalò e Arthur) e di qualche occasione last minute, il mercato estivo della Juventus merita già un voto altissimo. Non era di certo facile cedere in una sola sessione effettuare tutte le cessioni fatte e gli acquisti portati a termine. La rosa che lo scorso anno ha chiuso al terzo posto, per molti sufficiente a lottare con l’Inter per il titolo, è stata letteralmente azzerata, rivoltata come un calzino (giustamente) per venire incontro alle esigenze del nuovo allenatore Thiago Motta.

Il centrocampo è indubbiamente già nettamente più forte, la difesa ha perso Alex Sandro e Rugani per fare posto a Cabal e Kalulu. Sulla carta, dunque, nella peggiore delle ipotesi il reparto arretrato non si è certamente indebolito. In attacco, considerato che sono rimaste a disposizione solo due punte di ruolo, sugli esterni Chiesa e Kostic sono stati sostituiti con Conceicao e Nico Gonzalez. Due giocatori che vanno sicuramente valutati meglio con la pesante maglia della Juventus, ma non mi pare si tratti affatto di due che si facciano tanto facilmente prendere dall’emozione.

Insomma,ci sono tutti i crismi per fare bene e le premesse viste nelle prime due giornate di campionato sono molto incoraggianti. Certo, la Vecchia Signora ha affrontato Como e Verona, due squadre tutt’altro che irresistibili, anche se gli Scaligeri al debutto hanno letteralmente fatto ammattire il Napoli di Antonio Conte. In attesa del test più probante contro la Roma, rispetto alle amichevoli estive si è già vista una bella differenza nei primi due turni di Serie A (per contraltare, il Milan che aveva battuto tutte le squadre più forti al mondo, arranca) e le prospettive sono di una crescita ulteriore. Se si considera che Motta fin qui ha dovuto fare di necessità virtù lanciando i vari Savona, Mbangula e Rouhi, viene da chiedersi quale sarà il potenziale una volta che tutti i nuovi saranno effettivamente a disposizione. Insomma, popolo bianconero, c’è da stare calmi (guai ad esaltarsi troppo) e sereni: la Juventus c’è e chiunque vorrà primeggiare, dovrà vedersela con Dusan, Gleison e compagnia.