Le parole di Danilo certificano una spaccatura. I principi di gioco ci sono ora urgono mentalità e spirito di squadra

Le parole di Danilo certificano una spaccatura. I principi di gioco ci sono ora urgono mentalità e spirito di squadraTUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 00:36Editoriale
di Vincenzo Marangio

Le parole di Danilo non hanno aperto un vaso di Pandora, lo hanno certificato. Non hanno raccontato da dove nascono le difficoltà di un senso di squadra che non esiste lo ha confermato. Il famoso segreto di Pulcinella smascherato sotto ogni aspetto. L'ex capitano bianconero, andato via come un epurato qualsiasi, senza possibilità di giro di campo per salutare i suoi tifosi, esattamente come Allegri, ha raccontato chiaramente che in questa Juve si sta costruendo un "progetto fantasioso" e, cosa più grave, non esiste più un concetto di famiglia come ai tempi di Andrea Agnelli presidente. Ripeto, un segreto di Pulcinella visto che al 28 di gennaio a quasi sette mesi dall'inizio della stagione, sono finiti nella black list di Motta già Gatti (poi reintegrato), Perin (finito in panchina), Vlahovic (che non è più titolare anche senza attaccanti a disposizione) e Cambiaso (dietro la giustificazione di una caviglia che non guarisce mai).

E allora il vulnus del problema è lì, non in campo. La dimostrazione plastica in quello che abbiamo visto sabato a Napoli: primo tempo molto ben preparato e impostato da Motta con una Juventus ordinata, aggressiva, propositiva e che si porta anche in vantaggio con il nuovo acquisto. In 45' minuti funziona tutto: allenatore, squadra e mercato. Poi nella ripresa, momento in cui bisognava far scendere in campo la mentalità più che la tecnica e la tattica la Juventus è letteralmente sparita. Eccola la dimostrazione di un gruppo che non combatte, che non cerca la vittoria con ossessione e cattiveria e che non crede in se stesso e nel tecnico che lo guida. Per non parlare della totale assenza di emotività dalla panchina di Motta che non riesce a trasmettere nulla alla squadra, guardandola soccombere in silenzio e prendendosi le improperie di Conte

Si continui anche a lavorare ai principi di gioco perché in fondo si vedono anche cose interessanti, ma la svolta deve arrivare dalla gestione dello spogliatoio, dall'inculcare la giusta mentalità ad un gruppo che altrimenti non assomiglierà neanche lontanamente alla Juventus. Bisogna tornare ad incazzarsi, ad aggredire gli avversari, a difendersi con il coltello tra i denti a fare gruppo a fare i presuntuosi con gli altri non tra di noi stessi. La Juventus deve tornare ad essere immortale e incutere timore altrimenti i principi di gioco la porteranno neanche in zona Champions e la Juve diventerà una squadra come tante.