Juve abbagliata e confusa dalle idee del suo allenatore

Juve abbagliata e confusa dalle idee del suo allenatoreTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 10:02Editoriale
di Antonio Paolino
A Napoli, dopo il vantaggio del primo tempo, arriva la prima sconfitta in campionato quando invece serviva dare segnali di continuità

Non me ne voglia Motta, che provo a capire anche quando non risponde, ma i risultati condizionano da sempre i giudizi, e dopo ventidue giornate cominciano a mettere a fuoco i pochi o tanti problemi legati all'inesperienza della squadra, ma probabilmente anche a quella dell'allenatore.

Analisi - Una partita non a senso unico, e questa è quasi un'aggravante dopo l'inizio gara, visto che poi la nostra Juve si è infilata in un vicolo cieco, soprattutto quando giochi contro Conte che tutto voleva, meno che perdere. L'analisi della sconfitta sta tutta nell'atteggiamento che i due allenatori sono riusciti a trasferire nei pochi minuti di intervallo. Questione di carattere: al Napoli c'è un leader riconosciuto dalla squadra, alla Juve un'immagine sfocata di un allenatore con tante belle idee, a volte anche troppe. Questa volta il pareggio avrebbe fatto comodo, ma nel momento in cui i padroni di casa hanno capito di aver azzannato l'avversario – che si era incredibilmente sfilacciato - hanno applicato l'abc del calcio: dai e vai sul giocatore più avanzato, palla sulle fasce, cross pennellati in mezzo, niente tic-toc sterili, fino a cercare ripetutamente la via del gol. Insomma, insistendo, vecchia specialità che mister Conte aveva in dote già da calciatore. 

La Juve ancora una volta è durata solo un tempo e su questo aspetto l'allenatore non è mai riuscito a dare spiegazioni, e tantomeno a trovare adeguate soluzioni. Grave dopo cinque mesi di gestione del gruppo, dove si negano categoricamente problemi, a differenza degli spifferi, non destabilizzanti, ma credibili. Tuttavia sto dalla parte del tecnico, a patto che provi a modificare qualcosa prima che la qualificazione champions diventi una chimera. La rivoluzione è in atto e va portata a termine e mister Motta deve prendere coscienza di cosa significa allenare la Juve. Dopo la prima sconfitta in campionato queste le sue dichiarazioni: «Abbiamo dimostrato grande personalità dove si è perso sempre anche negli ultimi cinque anni», capito Sarri, Pirlo, Allegri? Mentre Conte, battendo la sua amata Juve, spiega senza giri di parole che «Gli altri sono più belli, più pettinati, più carini, più profumati, ma...». Con quel “ma” a fare proprio la differenza nei 16 punti di distacco dalla Juve. 

Up&down – Da salvare il primo tempo, la qualità di Yldiz, meno nell'errore davanti al portiere già a terra, la parata di Di Gregorio e il primo gol di Kolo Muani. La cronaca consegna anche cambi discutibili così come la terza panchina consecutiva per Vlahovic che lascia capire quanta poca fiducia c'è nell'attaccante e quanto non venga tutelato a dovere il patrimonio del club. Una domanda nasce spontanea. Perché non schierare, a dieci minuti dalla fine, due attaccanti puri a scapito di un Koopmeiners imbarazzante quanto il serbo quando sbaglia un controllo? Tu chiamala se vuoi... presunzione! Anche di chi giudica.

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