La numero 10 a Yildiz: ora sta al ragazzo diventare un simbolo bianconero

La numero 10 a Yildiz: ora sta al ragazzo diventare un simbolo bianconeroTUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 16 agosto 2024, 00:00Editoriale
di Franco Leonetti
La casacca numero 10 è un simbolo del calcio, Kenan Yildiz diventa il titolare della maglia della Juventus appartenuta a grandissimi fuoriclasse

Era da parecchio tempo che i rimbalzi della notizia si facevano sentire sui vari media, prima tenui poi sempre più marcati, ebbene adesso ci siamo. La prestigiosa e iconica maglia numero 10 della Juventus finirà sulle spalle di Kenan Yildiz, il talento turco sbocciato alcuni mesi orsono in casa di Madama, lanciato in prima squadra da Max Allegri. Rinnovo di contratto per lui e nuova numerazione, una responsabilità di assoluto livello per un ragazzo di soli 19 anni, sul quale la dirigenza della Continassa ha puntato fortemente, per tornare a lambire gli altissimi livelli che competono al blasone della società più amata e invidiata d'Italia. Yildiz ha mostrato segnali calcistici importanti e di elevata qualità nella scorsa stagione con la casacca zebrata, ma ora il numero 10 juventino dovrà essere bravissimo nel salire rapidamente gli scalini che lo dividono dal diventare un elemento cardine del nuovo progetto di Thiago Motta, assurgendo a nuovo simbolo iconico del corso che sta nascendo. Tante le responsabilità, ovviamente, nell'indossare una maglia che è stata sulle spalle di eroi quali Platini e Del Piero, visto che si parla di simboli inossidabili di casa Juve, insomma, Kenan da Ratisbona è atteso da un'avventura ardua, ma ampiamente alla sua portata, che può collocarlo nella mansione di irrinunciabile uomo squadra, di uno dei più importanti club al mondo. A 19 anni, compiuti a maggio, c'è sempre tanto da imparare e scoprire, e i margini di miglioramento del talento turco sono pressochè enormi, ora però starà a lui, e solo a lui, ascoltare attentamente e assimilare rapidamente i dettami del suo allenatore, per imprimere una forte accelerazione alla sua crescita fisica, tecnica e mentale, mettendoci grandissima voglia e siderale disponibilità con il gruppo di compagni e dello staff.

Inutile aggiungere che per affermarsi non bastano piedi divini che fanno cantare il pallone, scatti brucianti uniti ad una fantasia e ad un'inventiva superiore, ma servono fondamentalmente i mezzi tecnici sposati a tanta testa, impegno ed umiltà. Tutto girerà attorno a questi assiomi, che hanno reso grandi giocatori veri e proprio campioni da ricordare nelle decadi. La lunghissima storia del calcio è lì a raccontarci tutto ciò, senza deroga alcuna. Inutile celare un altro fattore ormai ampiamente acclarato, il calcio attuale vive molto anche di marketing e merchandising, e la scelta della società di Madama ha un occhio attentissimo, lanciato come un ponte sul futuro, sia in termini di affezione e mozione dei sentimenti dei tifosi, che poi possono tradursi in cospicue vendite di maglie negli shop ufficiali, senza dimenticare il piano di ingegneria calcistica legata al campo vero e proprio. Va detto, senza remore che, l'ultima scelta societaria in termini di affidamento della prestigiosa maglia n.10, si è rivelata un fallimento pesantissimo ed epocale; la mossa Pogba, per chi lo ha scelto e chi lo attendeva come un messia del centrocampo, si è rivelata una catastrofe sotto tutti i punti di analisi, non creando nulla di nulla se non un danno grave alla Juventus, culminata con la squalifica per doping. Senza dimenticare la follia della non operazione al menisco rotto, salvo poi andare sotto i ferri tardivamente, precludendo un'intera stagione. Chi si attendeva tantissimo, non ha osservato nessuna giocata scintillante, nessun filamento brillante ne sul campo e nemmeno nelle richieste commerciali, il capitolo del Pogba figliol prodigo ha prodotto solo danni ingenti a livello economico e di bilanci. Oggettivamente peggio di così non si poteva, con responsabilità condivise tra tutte le componenti, in primis quella del calciatore transalpino, senza dimenticare chi lo ha rivoluto a Torino.

Insomma da quel maledetto "incidente Pogba" la Juventus ha imparato tanto, e lo sviluppo nefasto ha portato i dirigenti a scegliere un astro nascente scoperto in casa, grazie all'apporto della produttiva cantera bianconera che, tra Under 19 e Next Gen, si sta togliendo enormi soddisfazioni. Yildiz con la maglia numero 10 sulle spalle è una scommessa che la Juve intende vincere e la scelta ha già generato vivido entusiasmo che Kenan dovrà trasformare in giocate, gol e tanta concretezza. Con tocchi sopraffini, assist, gesti strappa applausi sul prato verde e ohhh di ammirazione, come spesso è accaduto nella scorsa stagione, la sua prima vera da giocatore di alto livello. Facile immaginare un Yildiz felicissimo per questa incoronazione, ora però tutto passa tra i piedi esplosivi e raffinati del nuovo numero 10 bianconero: ora starà a lui sciorinare immensa voglia di dimostrare di meritarsi il posto e la leadership, in un attacco che deve diventare il fiore all'occhiello della Juventus nuova che sta per vedere la luce. Ormai ci siamo, poche ore e poi la nuova stagione prenderà il via, e da Yildiz n. 10 ci si attende la fremente volontà di stupire tutti, in primis i propri tifosi che lo hanno adorato sin da quando è sbarcato sul pianeta Juventus. L'occasione per diventare un simbolo Juve è appena giunta, adesso per Yildiz scocca il momento cruciale. Ben sapendo che il ragazzo i numeri li ha, ma che serviranno sacrifici, determinazione, testa fredda e tanta umiltà per colorare di magia la sua storia in maglia bianconera, con quel numero 10 sulle spalle.